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Bastavano 20 euro per spiare migliaia di persone nelle camere da letto, i dettagli delle indagini

In un canale Telegram offrivano abbonamenti da 20 euro per spiare migliaia di persone. Riuscivano a entrare nelle telecamere di sicurezza di case private, piscine e hotel. Sono alcuni dei dettagli emersi dall’operazione “Rear Window”.
A cura di Enrico Spaccini
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L'operazione "Rear Window"
L'operazione "Rear Window"

Bastavano 20 euro per entrare nelle case di migliaia di persone in tutta Italia. Massicci e ripetuti attacchi informatici alle telecamere di videosorveglianza permettevano a due gruppi criminali di spiare l'intimità e la quotidianità delle persone, del tutto ignare di quanto stesse accadendo. Sono undici gli indagati, tutti giovani italiani tranne un 21enne ucraino "mente informatica". Un'attività di vendita di foto, video e live che andava avanti da almeno 3 anni portata alla luce dell'operazione "Rear Window".

Il sistema di abbonamenti

I due gruppi si presentavano come "il primo canale in Europa dedicato alle spycam". Il primo messaggio che appariva una volta unito al loro gruppo su Telegram era l'elenco dei servizi offerti: "appartamenti, spiagge nudisti, hotel, palestre, piscine, nightclub, bagni, e molto altro…". Accedervi era spaventosamente semplice. Bastava cliccare su "acquista" e pagare 20 euro tramite Paypal, ma anche bitcoin. Per chi non sapeva ancora a cosa stesse andando incontro, era prevista anche una "demo" gratuita con quattro video. Inoltre, c0me ogni abbonamento che si rispetti, era previsto anche la versione Vip: la possibilità di avere l'accesso alle singole telecamere e di impostare la regia a proprio piacimento. E per gli utenti più attivi, affezionati e affidabili, anche un sistema di caschback attraverso sconti, a seconda di quante e quanto interessanti erano le segnalazioni che venivano girate ai gestori dei gruppi.

Le attività commerciali dei due gruppi e i "cavalli di Troia" 2.0

I procuratori Eugenio Fusco, Letizia Mannella, Giovanni Tarzia, Francesca Gentilini e Bianca Maria Baj Macario sono riusciti a risalire ad almeno 3 anni di attività dei due gruppi. All'inizio sponsorizzavano i propri contenuti attraverso un profilo su VKontakte, il social conosciuto come "il Facebook russo", pensando di essere irraggiungibili dalle autorità italiane. Nei primi mesi del 2021, invece, la scelta di spostarsi su Telegram per attirare ancora più clienti. In questi anni riuscivano a entrare nelle case delle persone con ripetuti attacchi informatici, nemmeno troppo complessi. Sfruttavano le vulnerabilità che già tutti conosciamo, ma a cui non apprestiamo mai sufficiente attenzione. Password banali, mai cambiate da quelle previste dalle impostazioni di fabbrica dei dispositivi appena acquistati. Telecamere rivolte verso i bagni, piazzate nelle camere da letto, sistemi di baby-monitoraggio connessi alla rete wi-fi. Sistemi di sicurezza che si trasformano così in "cavalli di Troia" 2.0.

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