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Baby gang fa una rapina dopo l’altra: una delle vittime è il figlio di un poliziotto

Un 16enne è stato arrestato per aver rapinato un 14enne e aver tentato di fare lo stesso a un 19enne. In soccorso di quest’ultimo era arrivato un suo amico che, figlio di un poliziotto, è stato picchiato dalla baby gang.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Due ragazzi, un 19enne e un 20enne, sono stati aggrediti nella serata di sabato scorso, 21 gennaio, da un gruppo di adolescenti. Avvicinati con l'intento di rapinarli, la baby gang li ha circondati e picchiati. Dopo un secondo colpo realizzato pochi minuti più tardi, un membro del gruppo, un ragazzo di 16 anni, è stato arrestato con l'accusa di rapina aggravata e tentata rapina. Gli altri suoi compagni sono riusciti a fuggire.

L'aggressione in piazza Leonardo Da Vinci

Erano passate da poco le 22. Il 16enne, con origini giamaicane, si trovava in piazza Leonardo Da Vinci a Milano con alcuni suoi coetanei. Vedendo avvicinarsi un 19enne, lo hanno accerchiato e gli hanno chiesto dei soldi. Quando, però, questo si è rifiutato, lo hanno picchiato.

Visto il suo amico in difficoltà, un 20enne è andato in suo soccorso. Figlio di un poliziotto originario di Montefalco, in Umbria, è stato sopraffatto dal gruppo che, dopo una serie di pugni al volto, gli ha fratturato il naso. Medicato in ospedale, è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni.

Il secondo colpo

Mentre le due vittime davano l'allarme, il gruppo si è allontanato dirigendosi verso viale Romagna. Qui si sono imbattuti in un 14enne e lo hanno costretto a consegnargli un giubbotto e una felpa. Dopo quel secondo colpo, il 16enne è stato fermato da una volante e portato all'Istituto penale minorile Beccaria, gli altri invece sono riusciti a far perdere le loro tracce.

"Purtroppo non è il primo episodio e sempre più spesso le baby gang si rendono protagonisti di brutali pestaggi", ha scritto Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di polizia, commentando l'aggressione al figlio di un collega, "purtroppo non è il primo episodio e sempre più spesso le baby gang si rendono protagonisti di brutali pestaggi, la criminalità giovanile va arginata". Poi continua: "I giovani, molto spesso italiani di seconda generazione, si auto ghettizzano in questi gruppi che usano la forza per affermarsi tra i coetanei, altri seguono la stessa scia per emulazione. È purtroppo un vero e proprio circolo vizioso senza fine".

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