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News sulla strage di Samarate

A un anno dalla strage di Samarate si realizza il sogno di Nicolò Maja: incontrare i giocatori del Palermo

Il giovane è stato accolto nel ritiro prepartita del Palermo Calcio a Como dal capitano Matteo Brunori e dall’allenatore Eugenio Corini. Il team rosanero, inoltre, gli ha donato una maglia con il suo nome cucito sulla schiena. “Sono contentissimo di essere qui”, le parole di Nicolò Maja.
A cura di Francesca Del Boca
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Nicolò Maja con il capitano Matteo Brunori e l’allenatore Eugenio Corini
Nicolò Maja con il capitano Matteo Brunori e l’allenatore Eugenio Corini
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Era stato proprio il nonno di Nicolò a rivolgere un appello ai calciatori del Palermo, attraverso la trasmissione La vita in diretta, chiedendo al club rosanero un audio dei giocatori da far ascoltare al nipote in ospedale, per aiutarlo a riprendersi.

A quei tempi Nicolò Maja, 25 anni, si trovava in coma dopo essere sopravvissuto alla follia omicida del padre Alessandro che la notte tra il 3 e il 4 maggio del 2022, nella villetta di Samarate (Varese), sterminò la famiglia uccidendo a martellate la figlia Giulia e la moglie Stefania. Il primogenito, Nicolò, si salvò per miracolo. Riportando ferite gravissime alla testa, che gli costarono mesi e mesi di ricovero in terapia intensiva.

Oggi, dopo un anno, la nuova vita. E una promessa ancora da mantenere: assistere dal vivo a una partita del Palermo, e incontrare i giocatori. Così Nicolò è stato invitato allo stadio Sinigaglia di Como in occasione del match di Serie B fra i lariani e la squadra siciliana che si è tenuto questa mattina alle 12.30.

La maglia del Palermo per Nicolò Maja

Il giovane è stato accolto nel ritiro prepartita del Palermo dal capitano Matteo Brunori e dall'allenatore Eugenio Corini. Il team rosanero, inoltre, gli ha donato una maglia del club con cucito sulla schiena il numero 9 e la scritta Nicolò.

"Finalmente ce l'abbiamo fatta a farti venire da noi", ha detto l'allenatore del Palermo, rivolto a Nicolò "So che è dall'anno scorso che volevi incontrarci, ce l'abbiamo fatta finalmente. Stai meglio e siamo felici di vederti stare bene". 

La risposta di Nicolò è eloquente. "Sono contentissimo di essere qui", le sue parole, piene di emozione. Prossima tappa del sogno: assistere a una partita giocata in casa, nello stadio Barbera del capoluogo siciliano. A condizione, però, che il suo stato di salute gli consenta di viaggiare.

Come sta Nicolò Maja oggi

"Provo rabbia per ciò che ha fatto mio padre e incredulità per quello che è successo", ha recentemente raccontato il ragazzo ai microfoni di Fanpage.it. "Io ogni sera parlo con mia mamma e mia sorella, mi hanno salvato".

Oggi vive con i nonni materni in provincia di Varese. E migliora a vista d'occhio grazie alla fisioterapia e all'affetto di amici e parenti, anche se ancora non è arrivato il momento di riprendere gli studi.

"Sono sempre stato appassionato di aerei e avevo preso il brevetto a dicembre 2021″, aveva detto. "È un amore nato da piccolo grazie al film Pearl Harbor".

Ma ci sono altri sogni nel cassetto: "Mi piacerebbe andare a vedere una partita del Palermo, e assistere a una gara di Formula Uno a Monza". Il primo sogno è stato realizzato: avanti con gli altri.

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