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Bambina di 3 anni azzannata al volto dal cane di famiglia, la nonna lo uccide con tre coltellate

Una bambina di 3 anni è stata azzannata al volto dal cane di famiglia a Lipomo (Como). La bisnonna è riuscita a salvarla e la nonna avrebbe ucciso l’animale con un coltello da cucina dopo una seconda aggressione.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Una bambina di poco più di 3 anni è stata azzannata al volto nella mattinata di venerdì 26 maggio nel balcone di casa dal cane di famiglia a Lipomo. In quel momento la piccola si trovava con la bisnonna che è riuscita ad allontanare l'animale. Stando a quanto ricostruito finora, il cane avrebbe cercato di aggredire ancora, questa volta la nonna arrivata sul posto, e per questo è stato ucciso con un coltello da cucina. La bambina è già stata operata per ridurre i danni provocati dai morsi e, anche se la prognosi resta riservata, sarebbe fuori pericolo. Sul caso ora indaga la Procura di Como.

L'aggressione sul balcone di casa e l'uccisione del cane

Tutto sarebbe avvenuto nella mattinata di venerdì. La bambina era sola sul balcone di casa con il cane quando, per motivi ancora da chiarire, l'animale le si sarebbe scagliato contro. In pochi istanti le ha azzannato il volto provocandole lesioni in diversi punti. Accortasi di quanto stava accadendo, la bisnonna è intervenuta riuscendo ad allontanare l'animale.

Poco dopo la nonna 56enne e la madre della bambina hanno raggiunto l'abitazione. Stando a quanto hanno riferito ai carabinieri, il cane (meticcio di grossa taglia) si sarebbe rivolto contro la nonna. È in questo momento che, per difendersi, la 56enne avrebbe impugnato un coltello da cucina e colpito per tre volte l'animale uccidendolo.

La bambina è stata portata in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna, così come anche la nonna che nella colluttazione ha riportato una ferita al braccio. La piccola è stata operata nelle scorse ore per ridurre i danni dei morsi. La prognosi è ancora riservata, ma pare che il quadro clinico sia in progressivo miglioramento e che non sarebbe in pericolo di vita. La 56enne, invece, è stata dimessa con una prognosi di tre giorni.

Le ipotesi di reato al vaglio della Procura

A intervenire sono stati i carabinieri della Stazione di Albate, ma il caso è già finito sul tavolo della Procura di Como. Il pm di turno, Giuseppe Rose, ha aperto un fascicolo. Le ipotesi di reato al vaglio sono due: l'uccisione dell'animale, anche se secondo quanto riferito la nonna avrebbe agito per difesa, e le lesioni personali, comunque avvenute in ambito familiare.

Il corpo del cane è già stato affidato ai veterinari, che dovranno analizzarlo per fornire dettagli sulla dinamica dell'aggressione e della morte.

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