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“A 64 anni devo chiedere la mancia alla mamma”, la storia di Guido senza lavoro e senza reddito di cittadinanza

Guido, 64 anni, ha lavorato tutta la vita ma da diversi mesi è disoccupato. Vista l’età, nessuno lo vuole assumere, e per motivi burocratici non ha ancora ricevuto il reddito di cittadinanza, così è costretto a chiedere aiuto alla mamma 90enne.
A cura di Chiara Daffini
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Guido con la mamma Amelia
Guido con la mamma Amelia

Il palazzone è uno di quelli anni '50 nella primissima periferia pavese. In casa, anche se sono le 10 del mattino, si sente l'odore del ragò, piatto popolare fatto con verze e costine di maiale. L'ha cucinato Guido nella cucina dell'appartamento in cui è cresciuto e dove la mamma Amelia vive dal 1963.

"Quando non ho più soldi vengo qui e li devo chiedere a lei – dice Guido a Fanpage.it, indicando la mamma 90enne, seduta su un divano coperto la lenzuola colorate -. È umiliante avere 64 anni e chiedere la mancia alla mamma".

Ma non è stato sempre così. "Ho sempre lavorato – spiega Guido -. A 20 anni ero nell'esercito, poi ho fatto altre scelte di vita, mi sono continuamente reinventato per garantire benessere alla mia famiglia".

Commerciante, restauratore di mobili antichi, ristoratore, magazziniere: Guido non si è fatto mancare nessuna esperienza, anche se il lavoro ha influito sulla sua vita personale.

Un matrimonio finito

"L'ultima attività in proprio che ho avuto – racconta – era un bar-ristorante, avevo portato per primo i bagel a Pavia. All'inizio andava molto bene, poi la concorrenza è aumentata, io non ero già più giovane e sostenere 14 ore di lavoro al giorno era difficile. Ho dovuto chiudere, ma è finito anche il mio matrimonio".

Le tensioni lavorative si riflettono sulla vita familiare e Guido si separa dalla moglie, con cui ha tre figli. "Non siamo divorziati – precisa – per quello ci vogliono soldi che non ho. Con i miei figli ho mantenuto un buon rapporto".

Dalla chiusura del suo ristorante, Guido si dà da fare come può: "Ho fatto il magazziniere per Amazon – ricorda -, ma sono sempre contratti di uno, due, massimo tre mesi. Non me l'hanno rinnovato perché ero troppo vecchio".

La pandemia

Un amico gli propone di aiutarlo nel suo nuovo locale si trova in Valchiavenna, ma a funestare l'avvio dell'attività arriva il Covid: "Con il secondo lockdown – racconta Guido – ho capito che non potevo permettermi di restare fermo e sono tornato a Pavia".

Poi l'esperienza in una società di servizi di sicurezza: "Pagavano 4,5 euro all'ora e per arrivare a uno stipendio decente dovevo sostenere ritmi che la mia età non mi consentiva più, ho lasciato, anche perché nel frattempo un altro amico mi aveva chiesto di fargli da aiuto cuoco".

"Il contratto – continua – è però durato solo tre mesi e a gennaio 2022 mi sono trovato senza lavoro, a 64 anni".

Naspi, Ape sociale e Rdc

"Mentre mandavo curriculum e cercavo una soluzione – spiega Guido – ho chiesto la Naspi, che mi è stata data fino alla fine di maggio. Una volta finita e resomi conto che nessuno ormai mi avrebbe più assunto con un contratto regolare, ho fatto domanda per l'anticipo pensionistico".

Errori tecnici e involontari nella compilazione della domanda, presentata il 24 maggio, fanno sì che la richiesta sia rigettata, ma la risposta arriva solo il 10 di settembre. "Ho ripresentato tutti i moduli, ma non ho ancora ricevuto risposta", dice Guido.

Nel frattempo nemmeno sul fronte del reddito di cittadinanza ci sono segnali positivi: "Anche con le norme del nuovo governo – precisa – dovrei essere tra i beneficiari, ma alla domanda presentata a ottobre non ho ancora avuto nessun tipo di riscontro".

"Aiutami, mamma"

"In questi mesi mi sono appoggiato da amici, che mi hanno dato ospitalità in cambio di aiuto in casa, faccio la spesa, le pulizie e cucino", spiega Guido.

"D'estate è più facile trovare lavoretti saltuari per racimolare qualche soldo, ma ora che è inverno faccio fatica, così sono tornato da mia madre".

La signora Amelia ha 90 anni e una pensione modesta, con cui deve pagare l'affitto: "La mia paura più grande – dice la donna a Fanpage.it – è morire, perché sapere di avere un figlio così mi spezza il cuore".

"Io preferirei lavorare – conclude Guido -, ma capisco anche quelli che non mi vogliono assumere a questa età, almeno però vorrei una risposta sul sostegno al reddito che ho chiesto. Non ricordo un periodo così brutto, se penso al Natale e al fatto che non potrò fare regali ai miei figli mi sento male".

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