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Il consigliere Pd Nahum: “Un Comune di centrosinistra non può pagare 4 euro all’ora i dipendenti”

“Questa cosa dei bandi al ribasso deve essere sanata. Capisco le esigenze di bilancio, ma non devono gravare sui lavoratori”: a dirlo a Fanpage.it è il consigliere comunale Daniele Nahum relativamente al caso dei dipendenti di musei e biblioteche comunali pagati 4 euro all’ora.
A cura di Ilaria Quattrone
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Quattro euro netti all'ora per consentire ai cittadini di poter ammirare le opere esposte nei Musei di Milano o leggere i libri conservati nelle Biblioteche del capoluogo meneghino. Sono appena 750 euro mensili che i dipendenti comunali di biblioteche e musei, che tengono viva la cultura, percepiscono da anni.

E proprio per sanare questa ingiustizia, che il consigliere comunale del Partito Democratico, Daniele Nahum, ha presentato un'interrogazione in cui chiede spiegazioni alla Giunta a guida Pd.

Perché ha presentato un’interrogazione contro la giunta guidata dal Partito democratico, di cui lei è consigliere?

Contro no. Ho solo fatto notare l’incongruenza della questione che purtroppo è atavica. Non è solo un problema di questa giunta. In tante parti d’Italia ci sono questioni simili. Io sono venuta a conoscenza di questa cosa semplicemente perché ho sentito una protesta.

Sono sceso giù e ho incontrato questi lavoratori dei musei e delle biblioteche del Comune di Milano. Mi hanno raccontato che dal 2014 vengono pagati 4 euro netti all’ora perché il Comune aveva fatto un bando precedentemente e la base asta del Comune all’epoca era molto bassa.

Per applicarla all'epoca è stato usato il CCNL più basso che vede uno stipendio di 4 euro netti all’ora che per un lavoratore full-time sono 750 euro al mese. Quest’anno il Comune, grazie al sindacato, è intervenuto e ha sanato facendo un nuovo bando e applicando il CCNL giusto che è quello di Federculture.

L’appalto è scaduto nel giugno 2022 ed è già stato prorogato di sei mesi e probabilmente verrà prorogato di ulteriori tre mesi. Il Comune, ancora oggi, non ha fatto pubblicare il nuovo bando che sanerebbe la situazione.

Com’è possibile che il Comune abbia pubblicato un bando in cui si guadagna così poco?

In generale è inconcepibile soprattutto, a mio parere, per un Comune di centro-sinistra. Sono consapevole che la situazione è molto complicata perché saremmo costretti a fare dei tagli sul bilancio. È anche vero che questa cosa dei bandi al ribasso deve essere sanata. Capisco le esigenze di bilancio, ma non devono gravare sui lavoratori.

Si dovrebbero fare Protocolli dove si stabilisce che le Cooperative o chi per esse, che decidono di lavorare con il Comune di Milano, devono dare un "salario minimo" a questi lavoratori.

Come potrebbe il Comune vigilare sui contratti che vengono stipulati dalle cooperative? 

La mia proposta è che deve esserci un osservatorio su queste questioni perché questi lavoratori sono esternalizzati. Deve esserci un controllo molto forte che imponga a queste cooperative, per poter partecipare ai bandi, un “salario minimo” che deve essere quello pattuito dall’Unione Europea di 9 euro.

Nei giorni scorsi ha fatto polemica la ricerca per content creator che prevedeva 7 giorni su 7 con partita iva a circa 9 euro lordi l’ora. Anche quel contratto è inaccettabile? 

Bisogna anche intervenire su questo caso. È una cosa che sta a cuore del gruppo consiliare del Pd e su cui abbiamo chiesto spiegazioni. Tutte queste questioni legate al lavoro, devono essere la nostra stella polare come consiglieri comunali e amministrazione.

Dovremmo stabilire che il lavoro deve essere pagato e dare un compenso orario minimo a questi dipendenti che deve essere decente sopratutto in una città che ha i prezzi alle stelle.

Vedo da parte dell’Amministrazione e dall’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, una volontà di cercare di risolvere la situazione e stiamo cercando di fare di tutto per mettere le persone intorno a un tavolo. C’è stato anche un gran lavoro della Cgil.

La nostra volontà politica è che il nuovo bando esca al più presto. Lunedì, per questo, sarà discussa una domanda a risposta immediata che chiederà i tempi certi di quando uscirà il bando.

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