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Migranti, Papa Francesco: “Unica risposta è solidarietà, ipocrita chi non vuole sporcarsi mani”

Papa Francesco lancia un nuovo messaggio in difesa dei migranti: “Di fronte alle sfide migratorie di oggi l’unica risposta sensata è quella della solidarietà e della misericordia”. Il Papa denuncia “l’ipocrisia sterile di chi non vuole sporcarsi le mani” e “i molti silenzi” di fronte alle migliaia di morti in mare.
A cura di Stefano Rizzuti
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Oggi l’unica risposta che si può dare per gestire il fenomeno dell’immigrazione in Europa è quella “della solidarietà e della misericordia”. Questa è l’opinione di Papa Francesco, espressa durante la messa celebrata a San Pietro per i migranti morti nel Mediterraneo. “Di fronte alle sfide migratorie di oggi, l'unica risposta sensata è quella della solidarietà e della misericordia – afferma il Pontefice – una risposta che non fa troppi calcoli, ma esige un'equa divisione delle responsabilità, un'onesta e sincera valutazione delle alternative e una gestione oculata”.

Secondo Papa Francesco la politica giusta è “quella che si pone al servizio della persona, di tutte le persone interessate” e che “prevede soluzioni adatte a garantire la sicurezza, il rispetto dei diritti e della dignità di tutti, che sa guardare al bene del proprio Paese tenendo conto di quello degli altri Paesi, in un mondo sempre più interconnesso”. Papa Bergoglio iniziò il suo pontificato con una visita a Lampedusa, dove chiese che il dramma della morte di decine di migranti non si ripetesse più: “Purtroppo – dice oggi il Papa – le risposte a questo appello, anche se generose, non sono state sufficienti e ci troviamo oggi a piangere migliaia di morti”. E Bergoglio lancia una accusa per “i molti silenzi: il silenzio del senso comune, il silenzio del si è fatto sempre così, il silenzio del noi sempre contrapposto al voi”.

Papa Francesco ricorda come “il signore abbia abbia bisogno di noi per rendere efficace la sua promessa, ha bisogno dei nostri occhi per vedere le necessità dei fratelli e delle sorelle, ha bisogno delle nostre mani per soccorrere, ha bisogno della nostra voce per denunciare le ingiustizie commesse nel silenzio, talvolta complice, di molti. Soprattutto, il signore ha bisogno del nostro cuore per manifestare l'amore misericordioso di Dio verso gli ultimi, i reietti, gli abbandonati, gli emarginati”. Così, secondo il Pontefice c’è una “ipocrisia sterile di chi non vuole sporcarsi le mani: si tratta di una tentazione ben presente anche ai nostri giorni, che si traduce in una chiusura nei confronti di quanti hanno diritto, come noi, alla sicurezza e a una condizione di vita dignitosa, e che costruisce muri, reali o immaginari, invece di ponti”.

Il Papa ringrazia chi presta soccorso nel mar Mediterraneo, coloro che si fermano per “salvare la vita del povero picchiato dai banditi, senza chiedergli chi fosse, la sua origine, i motivi del suo viaggio o i documenti”. E anche a chi è stato salvato si rivolge il Pontefice: “Conosco bene le tragedie dalle quali state scappando. Vi chiedo di continuare a essere testimoni di speranza in un mondo sempre più preoccupato per il suo presente, con pochissima visione del futuro e riluttanza a condividere”. E conclude: "Quanti poveri oggi sono calpestati! Quanti piccoli vengono sterminati!".

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