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Migranti, nel Vicentino i parrocchiani contro il prete: no all’ospitalità

Proteste a Valle di Castelgomberto dove la proposta di don Lucio Mozzo è stata bocciata in un’assemblea in chiesa. Il prete: “Volevo ospitare sei, al massimo dieci profughi in una canonica abbandonata da anni. Quasi tutti hanno detto no”.
A cura di Susanna Picone
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Don Lucio Mozzo ha 63 anni, è il parroco di Valle di Castelgomberto e di Trissino, in provincia di Vicenza, e nei giorni scorsi si è ritrovato sommerso dalle critiche dei suoi parrocchiani che di fatto hanno detto no alla sua proposta: il sacerdote voleva ospitare nella canonica abbandonata di una chiesa, quella di Santa Cecilia, un gruppetto di una decina di profughi. Ma i fedeli di Valle, o almeno gran parte di loro, non sono d’accordo e hanno infatti bocciato la proposta durante un’assemblea. Della storia che arriva dal Vicentino ne scrive il quotidiano Repubblica. “Non me l’aspettavo proprio. Volevamo ospitare sei, al massimo dieci profughi in una canonica abbandonata da anni. Ne abbiamo discusso in assemblea, nella chiesa di Santa Cecilia. Quasi tutti hanno detto no. ‘Mio nonno ha costruito quella canonica per i preti, non per i musulmani’, ha gridato uno di loro”, è quanto ha spiegato don Lucio Mozzo, ancora scosso per le parole dei suoi parrocchiani. Mentre si parlava di accoglienza dei migranti in chiesa molti avrebbero commentato con “buu e urla, come allo stadio”. Eppure la canonica in passato era destinata, oltre che al parroco e alla perpetua, anche ai missionari. Ha raccontato ancora don Lucio: “L’edificio ci è stato chiesto dall’associazione Giovanni XXIII, quella fondata da don Oreste Benzi, per ospitare migranti in attesa di esame, soprattutto donne e bambini. Non abbiamo voluto decidere solo noi, come Consiglio pastorale. Ci sembrava giusto ascoltare il parere dei fedeli che dovranno convivere con quelle persone. Ma il confronto è stato quasi impossibile”.

Le proteste dei parrocchiani – Il prete ha detto che quelli della Giovanni XXIII hanno spiegato che donne e bimbi sarebbero stati la maggioranza, ma non potevano escludere la presenza di uomini. E per questo tanti si sono messi a protestare: “La canonica sta fra la scuola elementare e il parco giochi dei bambini. I nostri piccoli non potranno più uscire di casa”. Ma secondo il parroco vicentino “un cristiano non può chiudere la porta a chi ha bisogno”. “Lo spiegheremo anche a quelli che, fedeli o no, verranno a contestarci da Valle. Forse il nonno che ha costruito la canonica non pensava davvero che sarebbe stata usata da musulmani, ma certamente oggi obbedirebbe al Papa”, ha spiegato il prete dopo l’appello dello stesso Bergoglio che ha invitato le parrocchie ad accogliere i migranti.

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