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Migranti, Matteo Salvini: “Ci vorranno 50 anni per espellere 500mila clandestini”

Alla riunione informale dei ministri degli Interni Ue Matteo Salvini spiega che di 600mila migranti arrivati dalla Nigeria l’Italia è riuscita a mandarne via 700 negli ultimi anni: “Se non riusciamo ad espellerne più di 10mila l’anno ci mettiamo 50 anni a recuperare il passato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Negli ultimi anni sono arrivati dalla Nigeria 60mila migranti, nella stragrande maggioranza dei casi non profughi e siamo riusciti ad espellerne 700. Quindi voi capite che l'Italia ha un pregresso di 500mila clandestini e se non riusciamo ad espellerne più di 10mila l'anno ci mettiamo 50 anni a recuperare il passato". Lo ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini a Innsbruck, la riunione informale dei ministri degli Interni europei.

"Chiedo al direttore Fabrice Leggeri di continuare il lavoro che sta facendo Frontex e chiedo ai colleghi di rivedere le regole delle missioni navali nel Mediterraneo perchè se sono di contrasto all'immigrazione clandestina, che contrasto sia. Non possiamo agevolare il traffico di esseri umani. Allo stesso tempo chiedo l'intervento europeo sulle ong perchè è stato più volte provato che abbiano interessi non solidaristici ma economici dietro al loro operato. Non lo può fare l'Italia da sola o Malta da sola, le deve fare l'Ue", ha detto poi il vicepresidente del Consiglio.

"Dobbiamo fare in modo che donne e bimbi che scappano da guerra possano fare domanda di asilo prima di arrivare in Europa e che per tutti gli altri sia impossibile ottenere l'asilo in Europa", questo è stato l'esito del vertice. "Chiedo anche che ogni nuovo commerciale sottoscritto con Paesi terzi preveda come clausola obbligatoria che questo Paese terzo che ha dei vantaggi dagli accordi con l'Unione europea debba sottoscrivere la riammissione dei cittadini illegalmente arrivati nel territorio europeo".

La denuncia di Medici Senza Frontiere

"Oltre 600 persone, tra cui neonati e bambini, sono annegate o risultano disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale nelle ultime 4 settimane soltanto. Queste tragedie, che rappresentano la meta' delle morti in mare nel 2018, sono avvenute mentre non c'erano più navi di soccorso delle organizzazioni non governative (Ong) attive nel Mediterraneo". E' quanto sostiene Medici senza frontiere, che ricorda i casi della nave Aquarius, e delle altre navi umanitarie che "hanno subito blocchi e ostacoli da parte degli Stati europei".

"Le decisioni politiche dell'Europa nelle ultime settimane hanno avuto conseguenze letali. È stata presa la decisione a sangue freddo di lasciare annegare uomini, donne e bambini nel Mediterraneo. È vergognoso e inaccettabile" ha dichiarato Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf. "Invece di ostacolare deliberatamente un`assistenza medica e umanitaria salvavita a persone in pericolo, i Governi europei devono attivare un sistema dedicato di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale".

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