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Migranti, l’Austria vuole bloccare le richieste d’asilo sul territorio Ue

Rivelato un dossier segreto preparato dal ministero dell’Interno austriaco sulla riforma del sistema d’asilo in Europa. Le domande d’asilo dovrebbero essere presentate fuori dai confini Ue e sarebbero accolti solo coloro che condividono i valori europei, secondo quote stabilite da ogni Stato Ue.
A cura di Giorgio Tabani
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 Le domande di asilo dei migranti non dovranno più essere presentate nei Paesi dell'Unione europea. Questa la proposta dell'Austria secondo un documento segreto rivelato dal settimanale austriaco "Profil". Verrebbero previsti appositi hotspot, centri d’accoglienza situati nei paesi d’origine o di transito dei migranti, in cui sarebbero presenti organizzazioni internazionali – come l'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) o l'Organizzazione internazionale per le migrazioni – per occuparsi delle domande dei richiedenti asilo. Ogni Stato dell'Ue avrebbe poi la facoltà di decidere quanti migranti con diritto d'asilo accogliere nel proprio territorio. Si assicura comunque che verrebbero accettati anche i migranti che eventualmente non trovassero "nessun Paese terzo sicuro tra il loro e il Paese di primo approdo Ue".

Il piano, di sole nove pagine, è stato presentato a una riunione a Vienna del Cosi (Comitato per la cooperazione in materia di sicurezza interna del Consiglio Europeo), l'organismo che si occupa della sicurezza interna dell'Ue ed è formato dagli alti funzionari dei ministeri degli Interni e/o della Giustizia di ogni Paese membro e da rappresentanti della Commissione europea. L'Austria ha assunto pochi giorni fa la presidenza di turno dell'Ue e la sua proposta, se fosse approvata dagli altri Stati, sconvolgerebbe una prassi consolidata.

Dal 1999 l’Ue si è dotata di un sistema comune di asilo, noto come regolamento di Dublino, che prevede il principio che qualsiasi domanda di asilo sia esaminata da un solo Stato membro, quello di primo ingresso del migrante all'interno del territorio europeo. La radicale riforma viene motivata con la crisi che avrebbe messo a dura prova il sistema d'asilo così come attualmente concepito. Inoltre da Vienna si riflette sul fatto che "i  migranti che arrivano nei nostri Paesi non sono i soggetti più bisogni di protezione, ma quelli che possono permettersi di pagare i trafficanti".

Un elemento particolarmente problematico della proposta è quello in cui si specifica che la domanda d'asilo potrà essere presentata solo da: "Coloro che rispettano valori, diritti e libertà fondamentali della Ue". Un criterio del tutto assente dalla Convenzione sullo statuto dei rifugiati firmata a Ginevra nel 1951, che parla soltanto dell'obbligo per il migrante di "conformarsi alle leggi e ai regolamenti, come pure alle misure prese per il mantenimento dell’ordine pubblico" del Paese che lo accoglie, salvaguardandolo da ogni discriminazione relativa "alla razza, alla religione o al paese d’origine".

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