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Migranti in soccorso degli anziani, a Genova scatta il piano anti-caldo

Il piano, varato dall’amministrazione comunale genovese in collaborazione con l’asl per chi è ad alto rischio a causa del caldo, prevede che ogni migrante formi una coppia con un altro volontario di associazioni che già si occupano della terza età per aiutare in vario modo gli anziani nelle attività quotidiane.
A cura di Antonio Palma
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Migranti impiegati come “angeli custodi” degli anziani in occasione della prevista ondata di caldo estiva in modo che possano avere sostegno pratico nelle normali attività quotidiane. È quanto prevede il "piano anti-caldo" messo a punto dal Comune di Genova che per quest'anno ha deciso di inserire anche alcuni richiedenti asilo nella task force chiamata a prevenire e fronteggiare le conseguenze dell'afa sui più anziani e soli. Il progetto, denominato “Aiuto anch’io!”, ha avuto via libera con una delibera approvata appositamente dalla giunta comunale del capoluogo ligure nell’ambito dell’operazione estate sicura e vedrà la partecipazione di almeno una quindicina tra richiedenti asilo e rifugiati  ospitati in città che già hanno aderito all'iniziativa

Il piano redatto con l'Asl3 prevede che ognuno dei migranti formi una coppia con un altro volontario di associazioni e realtà operanti da tempo in città a favore della terza età e che insieme si occupino di aiutare gli anziani con azioni quotidiane come fare la spesa, aiutarli nello spostarsi e nella consegna di farmaci. Alcuni però opereranno anche nelle case di riposo e nei centri sociali per anziani sempre previo accorso tra enti gestori di centri Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e rete delle associazioni e dei soggetti del terzo settore che si occupano degli interventi sugli anziani.

La trovata però sembra non essere piaciuta alla Lega che in consiglio comunale si è scagliato contro la delibera approvata dalla giunta Bucci con lo slogan ‘prima gli italiani'. Secondo il capogruppo del Carroccio Lorella Fontana, infatti, "dare una corsia preferenziale a richiedenti asilo, che quindi non hanno ancora ottenuto un riconoscimento di status di rifugiato, è un grave errore, un atto di razzismo al contrario nei confronti dei tanti giovani e meno giovani genovesi disoccupati che potrebbero essere impiegati nell'assistenza dei nostri anziani durante la stagione estiva". Secondo la Lega ci sono migliaia di genovesi che "per stato di indigenza o disagio sociale vivono ai margini della

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