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Migranti, in 69 su barca a vela: avevano pagato 5mila euro a testa, fermati due scafisti

I migranti avvistati solo a poche miglia dalla costa italiana su una rotta inconsueta. Il gruppo ha confermato che l’imbarcazione è partita dalla Turchia e che tutti hanno pagato 5mia euro a testa per essere portati in Italia.
A cura di Antonio Palma
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Mentre davanti al porto di Trapani si consumava il braccio di ferro per lo sbarco di 67 migranti raccolti in mare dalla nave Diciotti della Guardia Costiera, dall'altra parte della Sicilia e su una rotta inconsueta per gli scafisti, nave della Guardia di finanza si è imbattuta in una barca a vela carica di migranti che viaggiava verso l'Italia davanti alle coste di Noto, nel Siracusano. A bordo del natante, avvistato a soli sei miglia dalla costa, i militari delle Fiamme Gialle  hanno accertato la presenza di 69 migranti, la maggior parte di nazionalità pakistana, che sono stati quindi scortati fino al porto commerciale  di Augusta dove hanno potuto attraccare giovedì. La Procura di Siracusa ha aperto immediatamente un’inchiesta sul caso delegando le indagini al Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina.

Dai primi accertamenti si è scoperto che a guidare l'imbarcazione erano due uomini, un georgiano e un lettone, immediatamente arrestai con l'accusa di essere gli scafisti. A conclusione delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Pagano, i due sono stati condotti nel carcere di Catania in attesa del procedimento giudiziario a loro carico . Come accertato dall'inchiesta, la barca a vela era partita cinque giorni prima da un porto turco seguendo quindi un percorso decisamente inconsueto e lungo così come inconsueta era l'imbarcazione scelta per la traversata.  I migranti in effetti hanno confermato di aver pagato ben 5mila euro ciascuno per arrivare in Italia. Uno di loro ha avuto anche bisogno di cure mediche ed è stato ricoverato in ospedale in seguito a una crisi diabetica.

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