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Migranti, il ministro Enzo Moavero Milanesi: “Porti italiani rimangono aperti per navi missione Sophia”

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi assicura che i porti italiani rimarranno aperti alle navi della missione Sophia che soccorrono migranti in mare. Questo per altre cinque settimane, ovvero il tempo necessario per concludere i negoziati in Europa e rivedere le regole dell’operazione Sophia.
A cura di Stefano Rizzuti
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I porti italiani rimarranno aperti alle navi della missione Sophia fino a che l’Unione europea non cambierà le regole di questa operazione. Ad assicurarlo è il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, parlando a Berlino al termine dell’incontro con il suo omologo tedesco, Heiko Maas. La modifica, secondo Moavero, arriverà “nel giro di qualche settimana”, con un cambio di regole operative della “missione militare europea Sophia che dovrebbe porre fine allo sbarco delle persone salvate in un unico Paese”.

Nel frattempo, l’Italia “garantirà l'approdo nei propri porti di tutte le persone salvate” in mare dalle navi che fanno capo alla missione. “Non si tratta – specifica ancora il ministro degli Esteri – di una nuova operazione Sophia ma di nuove regole nelle quali l'operazione Sophia deve continuare”.

L’Italia continuerà ad accettare i migranti salvati in mare per altre cinque settimane, quindi, cioè il tempo ritenuto necessario a trovare una condivisione sul tema della missione Sophia a livello europeo. Questa decisione, annunciata dal ministro degli Esteri, sottolinea “la volontà del nostro governo di lavorare a delle posizioni comuni con i nostri partner dell'Ue e della Nato”. Roma, comunque, ritiene prioritario “rivedere le regole operative per evitare che tutte le persone soccorse sbarchino in un solo Paese”. Il ministro tedesco riconosce invece che l’Italia è stata “lasciata sola” sulla questione migranti, sottolineando anche che in questo momento gli arrivi sono più numerosi in Spagna che in Italia. “Ci aspettiamo che tutti gli stati Ue rispettino gli accordi esistenti. I salvataggi in mare ne fanno parte – aggiunge Maas – noi ci assumeremo la nostra responsabilità” nei negoziati.

Moavero ricorda anche il Consiglio europeo, nel quale è “emerso che occorre una responsabilità condivisa già quando le persone vengono salvate, a monte di chi abbia o meno diritto d'asilo. Dobbiamo affrontare un lavoro complesso che richiede di spostare l'attenzione dal momento dell'arrivo al momento delle partenze dei luoghi d'origine, alla sorgente e non solo alla foce, intervenendo nei paesi dove partono, agire sui tragitti di questi tragici spostamenti per lottare contro i trafficanti”. E la sfida delle migrazioni viene definita un “banco di prova fondamentale per l’Europa, da affrontare a livello europeo”.

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