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Migranti, Gentiloni: “Saremo esigenti in Ue, in Libia servono più presenza e più risorse”

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, riferendo alla Camera in vista del Consiglio europeo, rivendica il ruolo avuto dall’Italia nel salvataggio dei migranti e dice che sarà più esigente con gli altri paesi. Poi chiede anche più presenza e più risorse per migliorare la situazione dei campi umanitari in Libia.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha centrato parte del suo intervento alla Camera dei deputati, in vista del prossimo Consiglio europeo, sulla questione dei migranti e dei flussi migratori. Gentiloni ha rivendicato il calo degli sbarchi e il lavoro svolto dall’Italia nel Mediterraneo, spiegando che proprio per questo motivo il nostro paese “ha salvato l’onore dell’Ue” e può ora essere più esigente nei confronti degli altri paesi. Il presidente del Consiglio, inoltre, ha parlato della situazione in Libia e nei suoi campi umanitari: considerate le difficili condizioni nei campi libici “la soluzione è moltiplicare la presenza, le risorse e l'impegno umanitario”, secondo Gentiloni.

Per Gentiloni quella dei flussi migratori è una questione “al centro degli interessi dei cittadini europei”:

Credo che l’Italia si presenti come sempre come un paese orgoglioso di poter dare il proprio esempio e mostrare i risultati di quello che abbiamo portato avanti. L’Italia continua a essere il paese più impegnato nel salvataggio di vite umane in mare, quello che ha salvato l’onore dell’Europa, come ha detto il presidente della Commissione Ue Juncker. E anche quello che è riuscito ad assestare un colpo molto importante ai trafficanti di esseri umani. Non solo credo che i risultati vadano rivendicati con orgoglio, ma ci permettono di essere molto esigenti rispetto agli altri paesi dell’Unione. Abbiamo contribuito a ridurre i morti in mare e ridotto il numero di arrivi irregolari.

Sono diminuiti gli sbarchi, nell’anno in corso, di 36mila unità rispetto al 2016, secondo i dati forniti da Gentiloni alla Camera: “L’anno scorso sono stati 146mila, quest’anno 110mila, con una marcata differenza durante l’estate che è il risultato di una azione complessa che il governo ha portato avanti”.  L’obiettivo, secondo Gentiloni, non è eliminare le migrazioni ma il passaggio dal modello dei trafficanti a un modello regolare e civile.

Gentiloni: ‘Chi esulta per sovranismi va contro l’Italia’

L’Europa non è stata all’altezza, finora, secondo il presidente del Consiglio, ma “abbiamo ricevuto un sostegno importante dalla Commissione europea e abbiamo la collaborazione di alcuni grandi paesi come la Germania e la Francia. Ma il concetto è che i paesi in prima fila nell’accoglienza come Italia, Grecia e forse la Spagna in un futuro, devono essere coinvolti e aiutati dall’insieme dei paesi europei”. Gentiloni aggiunge: “L’idea di scaricare su questi paesi il peso dei flussi migratori è un’idea sbagliata sul piano etico e completamente illusoria sul piano politico”. Il presidente del Consiglio attacca poi “chi si rallegra o si entusiasma per questa o quella posizione sovranista: lo fa per qualcosa che va contro gli interessi di questo paese”. “Il moltiplicarsi degli atteggiamenti egoistici di chi erige barriere non va a vantaggio dell’Italia, è qualcosa che tutti dovremmo contrastare”, aggiunge ancora.

In Libia servono più risorse e più presenza

Gentiloni sostiene che “abbiamo bisogno di più risorse e di più presenza nei campi umanitari in Libia. La situazione libica ha giustamente acceso i riflettori sulle condizioni umanitarie in quel paese e a questo si risponde con una maggiore presenza: la soluzione è moltiplicare la presenza, le risorse e l'impegno umanitario”. Sul tema dei migranti e degli sbarchi di migranti dalla Libia, Gentiloni conclude: “I risultati straordinari ottenuti dall’Italia non possono durare per sempre senza una collaborazione comune. Se non si collabora tutti l’obiettivo non sarà raggiungibile con le sole energie dell’Italia”.

Gli altri punti: dalla Brexit all’Agenzia del farmaco

Il presidente del Consiglio ha trattato anche altri argomenti che verranno affrontati durante il prossimo Consiglio europeo. Sulla questione della web tax, assicura Gentiloni, “al vertice verranno fatti passi avanti sulla richiesta italiana e francese” e “verrà formalmente dato incarico al Consiglio di esaminare le proposte della Commissione per prendere una decisione europea”. C’è poi il tema Brexit, su cui Gentiloni si esprime chiedendo di “tutelare gli interessi di centinaia di migliaia di italiani che vivono nel Regno Unito e non possono vedere compressi i loro diritti”.

Sull’Emal’Agenzia del Farmaco che Milano si è candidata a ospitare – Gentiloni ha detto:

L’Italia è impegnata nella battaglia per la candidatura di Milano, una battaglia nella quale vedo con grande favore il fatto che il governo, la regione Lombardia, il comune di Milano e il settore dell’imprese sono tutti impegnati a sostenere una candidatura che dai dossier fatti risulta tra le due o tre migliori candidate possibili. Non sarà una competizione facile con queste altre città, ma il punto politico è che un conto è la competizione tra sedi che hanno già la qualità e la capacità sin dal primo giorno di consentire a un’agenzia di funzionare bene e un conto è un malinteso principio di riequilibrio delle autorità europee nei confronti di paesi che non ospitano alcuna agenzia, un principio che l’Italia non contesta, ma che dovrebbe riguardare le autorità che ancora non esistono, non quelle che già funzionano e hanno bisogno di funzionare sin dal primo giorno al meglio.

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