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Migranti, Berlusconi: “Giusto battere pugni sul tavolo, ma non possiamo allearci con Visegrad”

Silvio Berlusconi in una lettera del Corriere della Sera spiega che la sua collocazione in Europa sul tema dei migranti coincide con quella dei popolari europei: “Non tutti coloro che sembrano difendere i nostri stessi principi sono in realtà nostri alleati. Sarebbe ingenuo pensare che possano esserlo, i paesi del gruppo di Visegrad”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Silvio Berlusconi sul Corriere della Sera ha pubblicato una lettera, in cui ribadisce ancora una volta la sua posizione sui migranti, sottolineando la sua distanza dai Paesi del blocco di Visegrad, e quindi sancendo anche la sua contrarietà alle idee sovraniste di Matteo Salvini. Secondo il Cavaliere su questi temi "è in gioco l'Europa".

Su alcuni punti però Berlusconi approva la linea del governo giallo-blu: "Saremo come sempre pronti in Parlamento  ad appoggiare quelle decisioni volte a chiedere e ottenere che l'Europa sia finalmente solidale, sia davvero unita e lungimirante nelle scelte necessarie per affrontare l'emergenza: per esempio i centri di accoglienza in territorio africano per determinare lì, prima della partenza, chi abbia diritto alla condizione di rifugiato e chi invece debba essere rimpatriato, oppure l'assegnazione di adeguate risorse al Trust Fund per l'Africa, primo nucleo di quel Piano Marshall per il continente africano che è l'unico strumento, al di là dell'emergenza, per risolvere davvero con uno sforzo coordinato, deciso e di lungo termine un fenomeno potenzialmente devastante sia per l'Africa che per l'Europa".

"Sono tutte soluzioni – prosegue – che siamo stati i primi ad indicare e che oggi finalmente sono in molti a considerare come le uniche strade praticabili. Però attenzione – avverte – : se può essere giusto battere i pugni sul tavolo, anche a difesa della dignità nazionale, la politica estera del nostro Paese non può ridursi ad un'esibizione muscolare che non saremmo neppure in grado di sostenere".

"Senza l'Europa – ha spiegato il Cavaliere – o contro l'Europa i problemi si aggravano, non si risolvono. I nostri governi, posso dirlo per esperienza diretta, hanno ottenuto buoni risultati in Europa soprattutto quando hanno saputo convincere, coalizzare, costruire alleanze. Con questo metodo, per esempio, siamo riusciti a portare Mario Draghi alla guida della Bce".

Il leader di Forza Italia ha spiegato i motivi per cui al momento si sente distante dai principi affermati dal governo italiano, e in particolare dal titolare del Viminale, che con il premier ungherese Orban ha detto di sentirsi "in sintonia": "Non tutti coloro che sembrano difendere i nostri stessi principi sono in realtà nostri alleati. Sarebbe ingenuo pensare che possano esserlo, su questo tema, i paesi del gruppo di Visegrad, o la Csu tedesca, che hanno per obbiettivo non la difesa delle frontiere europee, ma quella delle loro frontiere nazionali. Questo significherebbe rimandare i migranti, nella maggior parte dei casi, proprio in Italia. Non è questo che ci aspettiamo dall'Europa".

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