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Migrante si sposa ma non ha permesso di soggiorno: torna al Cie, lei da sola al banchetto

La storia di una sposa italiana e del suo amato marito, un cittadino indiano scoperto senza documenti e rinchiuso nel centro di espulsione.
A cura di Antonio Palma
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Si sono sposati come avevano sempre desiderato, lei vestita di bianco e pizzo con un bouquet di rose fra le mani, lui in abito scuro e cravatta, ma i loro festeggiamenti sono durati giusto il tempo della cerimonia di nozze formale davanti all'ufficiale del Comune. Subito dopo infatti lo sposo ha dovuto salutare parenti e amici accorsi per vederli e ha dovuto fare rientro al Cie, un Centro di identificazione ed espulsione per migranti, dove da alcune settimane è rinchiuso perché trovato senza permesso di soggiorno in Italia. Come racconta il Nuovo Quotidiano di Puglia, è la storia di Jasvir e Gelsomina, lui un 41enne indiano da tempo residente in Italia, lei italiana della provincia di Napoli, convolati a nozze sabato scorso davanti al vicesindaco del Comune di San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi.

Dopo la cerimonia, quindi, lo sposo è tornato fra le mura del Cie di Restinco, a Brindisi, mentre la sposa, con amici e parenti al seguito, e andata alla festa di nozze senza il marito. Del resto i due avevano già deciso di sposarsi ma purtroppo sono arrivati prima i controlli al 41enne. Il loro infatti è un matrimonio d'amore e non di convenienza  ma purtroppo varie circostanze della vita li hanno portati a questo punto. Tutto è iniziato a Sorrento dove durante una vacanza Jasvir ha incontrato Gelsomina ed è scoccata la scintilla. Per amore l'uomo ha deciso di trasferirsi in Campania da Brescia dove lavorava regolarmente come domestico ed era riuscito anche a trovare una nuova occupazione.

Mentre stavano decidendo il matrimonio, però, nel 2015 l'uomo ha perso il lavoro e quindi gli è stato negato il rinnovo del permesso di soggiorno. Il destino infine si è accanito su di lui visto che dopo un controllo di routine delle forze dell'ordine, mentre era in sella a un motorino, le autorità lo scoprono senza documenti e decidono di rinchiuderlo nel centro di Brindisi, disponendone l'espulsione. A questo punto, visto che le pratiche per il matrimonio erano già state avviate, è stato deciso di richiedere un permesso speciale e la coppia si è spostata nel Comune più vicino alla struttura in cui il 41enne si trova ormai ininterrottamente da tre mesi.

"In questi mesi Jasvir ha sofferto tantissimo e io con lui, spero che centri simili chiudano presto perché non hanno veramente senso di esistere in questa forma" ha racconta oggi all'Ansa Gelsomina che lo attende a casa. "Spero di riaverlo presto al mio fianco, spero possa tornare dai tanti suoi amici che farebbero qualsiasi cosa per lui. Tutto quello che desideriamo è la normalità. Tornare a lavorare, poter vivere insieme, senza problemi" ha concluso la donna. Jasvir  ora avrà un permesso di soggiorno per ricongiungersi al coniuge, poi occorreranno due anni perché abbia la cittadinanza italiana.

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