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Microrganismi dei ghiacci, così si combatte l'inquinamento

Tra i ghiacciai dello Stelvio vivono alcuni batteri che “mangiano” lo smog: potrebbero essere un modo alternativo per aiutare il nostro devastato ambiente?
A cura di Nadia Vitali
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Microrganismi dei ghiacci, così si combatte l'inquinamento

Di batteri mangiasmog si è parlato a proposito della pulizia dei monumenti: la tecnologia «bio» dei microrganismi che si nutrono delle sostanze contenute nello strato grigio o annerito che si accumula su statue e facciate di palazzi e chiese, rappresenta l'ultima frontiera del restauro, anche se, per adesso, ad essa si è fatto ricorso solo in rarissime occasioni.

Ora, una nuova scoperta potrebbe, invece, portare a sviluppi decisivi anche nell'ambito del risanamento degli ambienti attaccati dall'inquinamento, grazie al contributo di microrganismi in grado di mangiare e degradare numerosi tipi di composti inquinanti organici come quelli generati dalla combustione di petrolio e derivati.

Due microbiologi della facoltà di agraria dell'Università Cattolica di Piacenza, infatti, si sono dedicati allo studio del ghiacciaio del Madaccio collocato in prossimità del Passio dello Stelvio, scegliendo di esplorare proprio quest'area perché effettivamente frequentata da turisti e, dunque, assai meno incontaminata delle zone normalmente privilegiate per questo genere di ricerche, quali l'Antartide e la Groenlandia, facendo una sensazionale scoperta, rivelata alcune settimane fa.

In primo luogo, hanno potuto constatare scientificamente quanto le candide e scintillanti distese siano, in realtà, colme di agenti inquinanti, dato, purtroppo, non particolarmente sconvolgente; successivamente hanno individuato, all'interno delle carote di ghiaccio, microrganismi, già noti perché rinvenuti in Antartide e nel Circolo Polare Artico: il Frigobacterium, il Polaromonas ed il Micrococcus antarcticus.

Tra questi alcuni in grado di metabolizzare proprio quegli agenti inquinanti ritrovati come gli idrocarburi policiclici aromatici, presenti in asfalti e bitumi, ed i policlorobifenili, contenuti in vernici, pesticidi, adesivi, lubrificanti; doverose, a questo punto, indagini di laboratorio che potrebbero accertare quali sono le potenzialità di questi batteri, augurandosi che, davvero, possano giocare in futuro un ruolo fondamentale per contrastare i veleni che ci circondano, anche tra i ghiacci, dove non credevamo fosse possibile.

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