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Messico, attivista scomparsa è ritrovata uccisa e torturata: “Combatteva per i più deboli”

Maria Guadalupe Hernandez Flores, attivista e femminista messicana di 37 anni, scomparsa il 10 marzo scorso, è stata ritrovata senza vita e con segni di tortura. I resti del suo cadavere sono stati notati in un terreno da un cane che stava passeggiando con i suoi padroni. “Era una combattente sociale. Così continua l’attacco al movimento femminista in Sud America”.
A cura di Ida Artiaco
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Maria Guadalupe Hernandez Flores, 37 anni.
Maria Guadalupe Hernandez Flores, 37 anni.

Era scomparsa nel nulla lo scorso 11 marzo, e dopo giorni di ricerche ininterrotte Maria Guadalupe Hernandez Flores, attivista e femminista messicana di 37 anni, è stata ritrovata senza vita e con segni di tortura. Il suo corpo è stato scoperto da una coppia che camminava con il suo cane in una zona della comunità di Arroyo del Durazno, nel comune di Coroneo, Guanajuato. L'animale, scavando nel terreno, ha fatto emergere parti del cadavere. Era il 20 marzo, ma i familiari della donna hanno dovuto aspettare ancora qualche giorno prima di avere la conferma che fosse lei la vittima. Maria era molto impegnata nella difesa dei diritti dei più deboli e nell'ultimo periodo in particolare per quelli delle persone LGBT. La sua morte ha indignato quanti nel suo paese la ricordano come una "combattente sociale", ed anche all'estero ne è stata ricordata la sua fondamentale attività sociale.

La donna era scomparsa l'11 marzo scorso. Era stata vista l'ultima volta mentre prendeva un autobus per cominciare un viaggio. Immediatamente i suoi amici e familiari hanno dato l'allarme dando vita ad un vero e proprio tam tam sui social network per riportarla a casa sana e salva. Ma le speranze avevano cominciato a diminuire già qualche giorno dopo la sua sparizione, quando a essere trovata è stata la sua macchina piena zeppa di colpi di armi da fuoco. Poi, il 20 marzo, una coppia, che stava passeggiando col suo cane, che ha cominciato a scavare nel terreno, ha notato dei resti umani. Allertata la polizia, i parenti hanno dovuto aspettare tre giorni prima di poterla identificare: quella salma, trasferita all'obitorio di Guanajuato, era proprio di Maria. Al momento, le autorità non hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni sul delitto, e continuano le indagini per cercare di capire chi possa essere stato ad uccidere l'attivista.

La sua vicenda ricorda molto da vicino quella di Marielle Franco, la 38enne consigliera comunale brasiliana, assassinata lo scorso 14 marzo con quattro colpi di pistola alla testa mentre stava rientrando a casa con la sua auto. Come ha scritto l'associazione italiana #NonUnaDiMeno dando la notizia della morte di Maria, "continua l'attacco al movimento femminista in Sud America".

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