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Mercato del rione Testaccio di Roma: visita all’area archeologica aperta in via eccezionale

Le aree archeologiche del rione Testaccio di Roma aprono al pubblico in via del tutto eccezionale il 6 ottobre per la manifestazione Assaggi di Storia promossa dalla Sovrintendenza Speciale di Roma. Il sito include degli importanti ritrovamenti di età imperiale delle anfore un tempo usate per costruire le pareti dei locali del Mercato.
A cura di Laura Ghiandoni
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Le aree archeologiche del rione Testaccio di Roma aprono al pubblico in via del tutto eccezionale il 6 ottobre per la manifestazione Assaggi di Storia promossa dalla Sovrintendenza Speciale di Roma. Il sito composto della Porticus Æmilia, dell’Emporium, e dall’area archeologica del Mercato di Testaccio sarà accessibile con visite guidate dalle 10 alle ore 21. Verrà realizzato anche un laboratorio didattico  denominato "Apprendista archeologo" per coinvolgere i più piccoli nell'affascinante mondo dell'archeologia.

L'apertura è un'occasione rara, perché normalmente il sito non è accessibile al pubblico a causa della mancanza di una pedana che permetta la fruibilità del percorso a tutti in sicurezza. Un peccato perché l’area archeologica conserva le testimonianze della vita del quartiere Testaccio della prima età imperiale. I reperti raccontano l'impronta commerciale della zona, la storia del Mercato nel quale arrivavano e partivano i carichi di vino, olio e condimenti raccolti nelle anfore diventate simbolo storico del rione.

Il metodo di costruzione caratterizza due settori in particolare che formano un sistema di ambienti coperti e scoperti caratteristici del rione Testaccio: tutti i muri sono realizzati con anfore usate e vuote posizionate le une sulle altre per creare delle pareti. La fase successiva invece è caratterizzata da un edificio di forma trapezoidale posizionato nella parte occidentale. Si chiama horreum il particolare magazzino destinato alla conservazione di diversi beni di consumo.

Ci sono tracce dell’utilizzo del mercato anche in epoca medioevale, rinascimentale e moderna che rendono quest'area interessante anche per chi non è solo appassionato di archeologia. Lo scavo ha restituito le fondazioni di alcuni edifici di edilizia popolare moderna, noti come villinetti, costruiti negli anni venti, e demoliti alla fine degli anni '60. Luoghi molto amati da Pier Paolo Pasolini che ha ambientato nel quartiere di Testaccio il film "Accattone".

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