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Meningite da pneumococco: è morto il paziente di 46 anni ricoverato a Treviso

È morto Paolo Duo, autotrasportatore di quarantasei anni finito all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso per una meningite pneumococcica. La sera prima del ricovero l’uomo, sposato e padre di due bambine, aveva febbre, mal di testa e mal d’orecchio. La moglie lo ha poi trovato in stato di incoscienza a letto.
A cura di Susanna Picone
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Non ce l’ha fatta il paziente ricoverato in Rianimazione all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso da quando l’unità operativa di Microbiologia della struttura sanitaria aveva stabilito che era affetto da meningite pneumococcica. Si chiamava Paolo Duo, aveva quarantasei anni e lavorava come autotrasportatore. Originario di Alessandria ma residente a Candelù di Maserada (Treviso), sposato e padre di due bambine, il paziente è morto in seguito a un improvviso aggravamento delle sue condizioni cliniche. Era stata la moglie a chiamare i soccorsi dopo aver trovato il marito in stato di incoscienza a letto. La sera precedente il ricovero il quarantaseienne aveva accusato febbre, mal di testa e mal d’orecchio. Sospettando un’otite aveva assunto delle gocce per combattere il dolore e si era coricato.

Le condizioni del paziente erano apparse subito gravi – Il quadro clinico dell’uomo era apparso da subito molto serio: “Il paziente è arrivato in gravissime condizioni e il suo recupero è apparso difficile”, ha spiegato il primario Roberto Rigoli, “è importante ribadire che l’autocura in presenza di infezioni è sempre pericolosa”. La notizia della scomparsa di Paolo Duo ha raggiunto in fretta l’intera comunità. Sconvolti gli amici: “Non ha mai avuto problemi di salute, una mattina si è alzato e aveva male a un orecchio, nessuno pensava che fosse qualcosa di tanto grave”, ha detto qualcuno ai quotidiani locali. Lo Streptococcus pneumoniae o Pneumococco è, dopo il meningococco, uno degli agenti più comuni della meningite. A differenza di altri tipi di meningite non dà origine a focolai epidemici per cui non richiede interventi di profilassi antibiotica sui familiari e i contatti del paziente.

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