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Meloni: “Sì al Governo Salvini, ma la Lega non può avere anche la Presidenza del Senato”

Mentre si discute sui numeri per la formazione del nuovo governo, arriva il via libera “condizionato” di Giorgia Meloni a un esecutivo a guida Salvini.
A cura di Redazione
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Continuano le trattative per la formazione del nuovo governo, nella settimana che vedrà la prima seduta del nuovo Parlamento. L'attenzione è puntata sulla discussione intorno alla nomina dei Presidenti di Camera e Senato, un passaggio essenziale per la vita della nuova legislatura. Nomine che si intrecciano, inevitabilmente, con le strategie parlamentari per capire quali margini ci siano per far nascere un nuovo esecutivo, una matassa che toccherà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella provare a sbrogliare.

Molto interessante, a tal proposito è la posizione espressa da Giorgia Meloni in una intervista al Corriere della Sera. La leader di Fratelli d'Italia spiega di non aver cambiato idea sulla soluzione alla crisi che si è aperta dopo il voto del 4 marzo: "Noi abbiamo deciso che chi nella coalizione avesse ottenuto più voti sarebbe stato indicato dagli altri come premier. Non ho cambiato idea, Salvini ha il mio appoggio. Spero voglia davvero impegnarsi per formare un governo". Allo stesso tempo, però, mette dei paletti e avverte il leader leghista: "Chiedo linearità: se Salvini è deciso a tentare di formare il governo, con il nostro appoggio, non può poi contestualmente rivendicare per il suo partito la presidenza di una delle Camere: è chiaro che la Lega non potrebbe avere il presidente del Senato e il premier, non ha la forza".

Insomma, se Salvini ha intenzione di chiedere il mandato per la formazione di un nuovo esecutivo, allora la Lega deve rinunciare alla presidenza di una delle Camere, come invece sembra aver "concordato" con il MoVimento 5 Stelle. Anche perché, aggiunge, non c'è la possibilità che il suo gruppo appoggi altre soluzioni fuori dal perimetro del centrodestra: "Vorrei che ci credessimo, che lavorassimo per questo, che lo rivendicassimo. Siamo la prima coalizione del Paese, abbiamo il diritto e il dovere di tentare di formare un governo sulla base di alcuni punti programmatici seri sui quali in tanti sono d'accordo: riduzione delle tasse, lavoro ai giovani, aiuti alle famiglie, meno immigrazione, più sicurezza, difesa del made in Italy, solo per citare i principali".

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