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Melegatti, il miracolo prosegue: l’azienda ritira la cassa integrazione

I Lavoratori fissi proseguiranno la produzione di Pandori solo per lo spaccio locale, poi inizieranno quella per Pasqua in attesa del piano di ristrutturazione del debito che l’azienda dovrà presentare ai creditori.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante le cattive notizie da ogni parte, lo stop alla produzione e infine la richiesta di cassa integrazione ordinaria, loro sono si sono mai arresi ed è anche grazie alla dedizione e caparbietà con cui hanno affrontato il problema, il miracolo della Melegatti può proseguire. Stiamo parlando dei dipendenti dello stabilimento di San Giovanni Lupatoto dell'azienda dolciaria veronese al centro di una gravissima crisi finanziaria che l'ha portata sull'orlo del fallimento. Il gruppo infatti nelle scorse ore ha annunciato di aver deciso di ritirare la richiesta di cassa integrazione, annunciata appena qualche giorno fa, per far ripartire a breve la produzione per Pasqua.

Il colpo di scena nella vicenda Melegatti, questa volta in positivo per i lavoratori, è arrivata nelle scorse ore durante una riunione tra azienda, commissari straordinari del Tribunale e rappresentanti dei lavoratori. L’accordo di cassa integrazione ordinaria, accettato dagli stessi lavorati in assemblea martedì, non sarà firmato. Su indicazione dei commissari, il programma è stato modificato stabilendo finalmente che non ci sarà alcuna interruzione tra le due campagne di produzione, natalizia e pasquale.

Al momento, in attesa della produzione per Pasqua e per non lasciare a casa nessuno, si è deciso di proseguire la produzione natalizia qualche altro giorno per sfornare panettoni e pandori che però non saranno lanciati sul mercato consueto ma serviranno per la vendita nello spaccio di San Giovanni, dove i clienti non mancano vista la domanda dei consumatori dopo la campagna social. È stato così aggirato il problema dei prezzi troppo bassi nella grande distribuzione per panettoni e pandori a ridosso del Natale.

"Si è cercata una via d’uscita. I dipendenti fissi, una settantina, proseguiranno il lavoro. Dopo un lungo confronto per verificare le possibilità, è stata assicurata continuità anche ai 14 tempi determinati",  ha spiegato Maurizio Tolotto di Fai Cisl, aggiungendo: "Abbiamo studiato incastri di ferie e tutte le possibilità di copertura di turni pur di assicurare continuità occupazionale e le migliori condizioni per iniziare la produzione pasquale". Ora non resta che aspettare la proposta di ristrutturazione del debito che l'azienda dovrà presentare ai creditori per evitare il fallimento

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