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Medico sospeso perché non si aggiorna: primo caso in Italia ad Aosta

Il professionista, un dentista iscritto all’Albo di Aosta, dall’entrata in vigore dell’obbligo dell’Educazione continua in Medicina non aveva mai partecipato a un corso. Era stato denunciato da una paziente che aveva evidenziato danni riconducibili a lavori mal fatti, a loro volta ricollegabili a un mancato aggiornamento.
A cura di Antonio Palma
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Lavorava regolarmente con i pazienti ma non si aggiornava cioè non sottostava agli obblighi dell'aggiornamento professionale previsto per i medici e non partecipava ai corsi dell'ECM, l’Educazione continua in Medicina. Per questo un dentista italiano è stato sospeso in secondo grado dalla Commissione del proprio albo professionale per 3 mesi diventando così il primo medico italiano sospeso perché non si aggiorna. Il caso dell'uomo, iscritto all'albo di Aosta ma che esercitava a Ventimiglia, svolgendo la sua attività in parte anche a Nizza, in Francia, in realtà si trascinava da tempo. Da quando è stato introdotto l'obbligo di aggiornarsi, infatti, il dentista non aveva partecipato nemmeno a un corso. La sua vicenda però ha avuto un svolta in negativo quando una paziente lo ha denunciato per negligenza dovuta proprio al mancato aggiornamento professionale. La Commissione Albo odontoiatri di Aosta lo aveva già sospeso per sei mesi, ora in secondo grado la Commissione Esercenti Arti e Professioni sanitarie-CCEPS ha confermato la sospensione  riduicendone però i mesi

"Il messaggio deve essere chiaro, chi non si forma costantemente non può definirsi un buon medico", hanno commentato dall'Associazione italiana odontoiatri. In realtà quello del dentista era un caso limite, come hanno ricordato dalla Commissione Albo di Aosta. "Esercita anche in Francia dove era stato oggetto di una misura analoga. Nel nostro caso era stato denunciato nel 2012 da una paziente che aveva evidenziato danni riconducibili a lavori mal fatti, a loro volta ricollegabili a un mancato aggiornamento evidente e formalmente comprovabile" ha spiegato dalla Commissione valdostana-.

"Le sanzioni sono ormai la regola: sia in Paesi dell'Unione europea come la Francia, dove l'odontoiatra in questione lavorava ed era già stato sanzionato, ma anche in nazioni extra UE" ha ricordato invece Massimo Tortorella, presidente del Gruppo Consulcesi, sottolineando che purtroppo nel nostro Paese "l'ultimo triennio formativo ECM si è  concluso con solo il 54% dei medici in regola". "Sebbene i numeri siano in crescita, di fatto quasi la metà dei camici bianchi risulta ancora inadempiente. La strada per evitare di incorrere in meccanismi sanzionatori e' sicuramente quella della formazione. Bisogna però aiutare i camici bianchi ad investire nella loro professionalità attraverso incentivi e meccanismi premiali, anche a livello di carriera per chi dimostra di essere in regola con l'obbligo ECM" ha concluso Tortorella.

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