33 CONDIVISIONI

Media maltesi: “Trovati i mandanti dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia”

Stando a quanto afferma il Times of Malta, gli investigatori maltesi avrebbero identificato “più di due mandanti” dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 febbraio del 2017. Al momento le fonti del quotidiano non avrebbero fornito alcuna indicazione sull’identità dei sospettati.
A cura di Charlotte Matteini
33 CONDIVISIONI
Immagine

Stando a quanto afferma il Times of Malta, gli investigatori maltesi avrebbero identificato "più di due mandanti" dell'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 febbraio del 2017. Secondo quanto riporta il giornale maltese, la famiglia della famosa blogger e giornalista investigativa non era ancora stata formalmente informata dalla polizia dello sviluppo nell’indagine e al momento le fonti non avrebbero dato alcuna indicazione sull'identità dei sospettati.

Gli inquirenti, però, sempre stando alle indiscrezioni di Times of Malta, ritengono che i mandanti identificati avessero diversi motivi per volere la morte della giornalista maltese e alla fine avrebbero dato seguito ai propri propositi ingaggiando dei killer. Fino ad ora, tre uomini risultavano incriminati dagli inquirenti: i fratelli Alfred e George Degiorgio, e Vincent Muscat, accusati di aver materialmente innescato la bomba fatale.

Gli investigatori, sempre secondo il quotidiano maltese, sostengono di essere in costante contatto con Europol e che nelle ultime settimane la polizia si sarebbe avvicinata alla soluzione del caso. "Abbiamo una grande quantità di dati che richiedono analisi e partner come Europol hanno l’esperienza necessaria per facilitare questo processo", ha precisato una fonte al quotidiano maltese.

Daphne Caruana Galizia è morta a 53 anni, il 16 ottobre 2017, vittima di un attentato dinamitardo. Da tempo la seguitissima reporter e blogger maltese conduceva inchieste sulla corruzione nel suo paese. Pochi mesi prima della sua morte, nell'aprile del 2017, Galizia, spulciando i Panama Papers, aveva denunciato di aver trovato all'interno del dossier tracce di una piccola banca maltese, la Pilatus, di proprietà dei figli del dittatore dell’Azerbaigian, un Paese che da anni sigla privilegiati accordi energetici e commerciali con Malta. Dalla Pilatus, inoltre, erano passati bonifici milionari a una società di Dubai che risultava intestata a Michelle Muscat, la moglie del premier maltese. Lo scandalo costrinse il premier Muscat a dimettersi e a indire nuove elezioni. "Tutti sanno quanto Galizia fosse critica verso di me, sia a livello personale che politico. Ma nessuno può giustificare questo atto barbaro. Non avrò pace finché non sarà fatta giustizia", dichiarò Muscat subito dopo, commentando l'attentato a Galizia.

33 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views