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Maurizio Martina attacca Davide Casaleggio: “Sua idea del Parlamento pericolosa, può alimentare autoritarismo”

Il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, attacca Davide Casaleggio e la sua idea – definita “pericolosa” – di superare il Parlamento in favore della democrazia diretta: “C’è il rischio di un gigantesco ritorno al passato, la sua idea può alimentare una nuova forma di autoritarismo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le frasi di Davide Casaleggio sulla scomparsa del Parlamento preoccupano il Partito Democratico e in particolare il suo segretario Maurizio Martina: “C’è il rischio di un gigantesco ritorno al passato. L’idea di Casaleggio sul Parlamento è pericolosa, può alimentare una nuova forma di autoritarismo”, afferma Martina in un’intervista al Corriere della Sera, commentando le dichiarazioni di Casaleggio secondo cui in futuro il Parlamento verrà sostituito dalla democrazia diretta. “Casaleggio – prosegue il segretario dem – vorrebbe sostituire la fatica della rappresentanza, della mediazione, con una forzatura sulla democrazia diretta per via tecnologica. C’è l’idea pericolosa del popolo come entità indivisa. Io penso che l’alternativa alla dittatura dell’algoritmo sia un’idea forte di comunità”.

Martina sostiene di dover denunciare anche “il rischio di una fascinazione intorno al plebiscitarismo e alla democrazia diretta come potere salvifico. La sfida va rilanciata prima nella società e poi con il cambiamento delle istituzioni. Il primo antidoto è una nuova cittadinanza propositiva per legami sociali forti”.

Le critiche al Decreto Dignità

Il segretario del Pd ribadisce la definizione data dal suo partito al Decreto Dignità, ribattezzandolo “decreto disoccupazione”: “Ci sono migliaia di cittadini che rischiano il licenziamento e la fine del contratto a tempo determinato. Come è successo ai lavoratori della Nestlé di Benevento. La propaganda M5S si scontra con la realtà”. Martina ricorda che il Pd ha presentato dieci proposte alternative per il mondo del lavoro e si sofferma anche sull’ormai famoso emendamento contro l’aumento degli indennizzi per i lavoratori licenziati: “Nessuno ha mai pensato alla cancellazione degli indennizzi. Noi proponiamo anche l’aumento dell’offerta di conciliazione”. Quell’episodio “è superato – secondo Martina -. Il nostro obiettivo è rafforzare l’indennità di disoccupazione al crescere dell’anzianità dei lavoratori. Piuttosto Di Maio risponda a chi rischia il posto per effetto del decreto”.

Il Jobs Act non va cancellato, comunque, stando a quando afferma il segretario del Pd: “Neanche Di Maio lo smantella, mantenendone il pilastro, ovvero il contratto a tutele crescenti. Nessuno lo ha mai immaginato come un totem. Ne rivendichiamo gli effetti positivi. E ora ragioniamo di come fare meglio”.

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