Matteo Salvini minaccia di togliere la scorta a Roberto Saviano, interviene Fico: “Chi denuncia le mafie deve essere protetto dallo Stato”
In serata, a distanza di ore dalla polemica innescata dalle affermazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini scagliate contro lo scritto Roberto Saviano, interviene il presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico. Senza mai nominare Saviano, l'onorevole grillino, in un post pubblicato sui social, parla del tema del giorno, ovvero di mafie e di protezione delle persone che hanno avuto il coraggio di denunciare il malaffare: "L’Italia è il Paese che ha nel suo ventre tre fra le più grandi organizzazioni criminali internazionali: mafia, camorra, ‘ndrangheta. Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di denunciare e opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato", scrive Fico sulla sua pagina Facebook. "Spero che al più presto questo male che rovina la vita a migliaia di persone, si infiltra nell’economia e talvolta nelle istituzioni, possa essere definitivamente sradicato diventando così solo un brutto ricordo. In questo modo nessuno dovrà più essere scortato perché finalmente libero". Seppur privo di riferimenti ai protagonisti della diatriba odierna, il presidente della Camera sembra prendere una posizione netta – e contraria – rispetto a quella del capo del Viminale.
Solo pochi giorni fa, di ritorno dalla baraccopoli di San Ferdinando, Fico parlava di contrasto alla mafia e del suo impegno civile in materia: "Bisogna lavorare perché questi fenomeni scompaiano. Creare le condizioni per svuotare il bacino della mafia, della ‘ndrangheta, della camorra. Ricordo il giorno in cui decisi da che parte stare. Ero nel salotto di casa davanti alla televisione che mostrava la strage di Capaci. Lì capii quale sarebbe stata la mia strada. Ed è una scelta che a Napoli ho ribadito ogni giorno della mia vita. Non bisogna più mirare ad indebolire le mafie, al contrasto delle mafie. Dobbiamo puntare alla sconfitta".
