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Legittima difesa

Matteo Salvini contro l’Anm sulla legittima difesa: “Riforma inutile? Io tiro dritto”

Botta e risposta tra Matteo Salvini e Francesco Minisci, presidente dell’Anm, che ha espresso numerose critiche al ddl sulla legittima difesa: “Non serve una riforma, si rischierebbe di autorizzare gli omicidi”. La replica del vicepremier: “Io tiro dritto. La difesa è sempre legittima”.
A cura di Ida Artiaco
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"Il sindacato dei magistrati (Anm) oggi ha attaccato le proposte di legge della Lega sulla legittima difesa perché inutili e rischiose. Invasione di campo? Tutto normale? Io tiro dritto, la difesa è sempre legittima". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini è intervenuto con un tweet pubblicato pochi minuti fa sul suo profilo ufficiale alimentando lo scontro con i magistrati e rispondendo al presidente dell'Anm, Francesco Minisci, che, parlando al comitato direttivo centrale, aveva espresso "allarme per una eventuale ‘liberalizzazione della vendita di armi nel nostro Paese" oltre a delle critiche più generali al ddl sulla legittima difesa.

Per l'Anm, infatti, in materia di legittima difesa c'è già una normativa più che sufficiente in Italia, soprattutto per quanto riguarda la difesa dai ladri in casa. "La legge regolamenta già in maniera adeguata tutte le ipotesi di legittima difesa. Nel 2006 – ha ricordato sempre Minisci nel suo intervento – sono stati già attuati alcuni interventi di modifica prevedendo ipotesi particolari nel caso di legittima difesa all'interno del domicilio. Non vediamo quali possano essere gli ulteriori interventi. Si vuole eliminare il principio di proporzionalità. Questo però è un principio cardine dal quale non possiamo prescindere". Secondo il presidente del sindacato, uno degli 8 disegni di legge presentati sulla materia "se approvato, rischierebbe addirittura di legittimare reati gravissimi, fino all'omicidio. Non si può prescindere dal principio della proporzionalità fra offesa e difesa e dalla valutazione, caso per caso, del giudice. Se un soggetto minaccia di schiaffeggiarmi o di sottrarmi un bene, io non posso reagire sparandogli; se, da fuori casa, vedo un tizio che si arrampica sul mio balcone, non posso essere autorizzato a sparargli".

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