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Salvini: “9 giornalisti italiani su 10 non sono uomini, sono servi”

Il leader del Carroccio, commentando i risultati delle elezioni politiche austriache, bacchetta i giornalisti italiani su Facebook, sostenendo di provare pena per “quei giornalistiche parlano di un voto per una estrema destra xenofoba, populista, razzista e ultra-nazionalista”.
A cura di C. M.
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"Da quando chiedere rispetto delle regole è estremismo?". A chiederselo, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, è Matteo Salvini che, commentando il risultato delle elezioni politiche in Austria, critica l'approccio dei giornalisti italiani alla notizia. "Provo pena per quei giornalisti italiani che parlano di un voto (della metà del Popolo Austriaco!) per una estrema destra xenofoba, populista, razzista e ultra-nazionalista", scrive Matteo Salvini, aggiungendo inoltre un tagliente giudizio rivolto a quei giornalisti italiani che, a suo giudizio, avrebbero deriso le convinzioni politiche di quella metà della popolazione austriaca che ha scelto di esprimere una preferenza in favore di Norbert Hofer, leader della destra austriaca battuto sul filo di lana dal candidato "verde" Van Der Bellen con uno scarto di circa 16.000 voti.

"Nove giornalisti italiani su dieci non sono uomini, sono SERVI", ha dichiarato Salvini senza troppi giri di parole. Secondo il leader del Carroccio, la narrazione che i giornalisti italiani avrebbero fatto delle elezioni austriache sarebbe quindi stata improntata sull'irrisione dell'elettorato di Hofer, un elettorato molto simile a quello di Salvini sotto molti aspetti. Infatti, il segretario della Lega Nord, nello stesso post, definisce il Partito della libertà "uno storico alleato del Carroccio" e, nonostante la sconfitta subita a causa di "una manciata di voti arrivati per posta da un'ammucchiata di socialisti, democristiani, verdi e compagni", Salvini sostiene che quel 50% di voti in favore di un partito di destra nazionalista sarebbe un segnale forte, che caratterizza in maniera chiara la visione politica di molti elettori europei: "Germania, Austria, Francia, Polonia, Ungheria, Finlandia, Gran Bretagna e Italia: in Europa soffia aria di libertà, la gente vuole più lavoro e meno immigrazione, più diritti e meno euro-burocrati".

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