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Matteo Salvini: “Chi vive nei campi nomadi è un parassita”. Un attivista rom lo denuncia

Possibile ha offerto assistenza legale gratuita a Alievski Musli, che ha deciso di denunciare Salvini per le frasi discriminatorie pronunciate contro i rom che vivono nei campi nomadi. Nel mirino alcune dichiarazioni fatte dal ministro: “Se gli stranieri irregolari vanno espulsi, i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Alcune dichiarazioni del ministro degli Interni Matteo Salvini avevano suscitato polemiche accese nei mesi scorsi. Nel mirino erano finite alcune frasi in cui il leader del Carroccio aveva puntato il dito contro i rom: "Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia. Dopo Maroni non è stato fatto più nulla ed è il caos. Occorre una ricognizione per vedere chi, come, quanti sono, rifacendo quindi il censimento. Facciamo un'anagrafe, una fotografia della situazione. Se gli stranieri irregolari vanno espulsi, i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa". Questo il contenuto di un suo intervento in una trasmissione televisiva su Tele Lombardia, che è stata ripresa da vari media.

E ancora, in una recente conferenza stampa con la sindaca di Roma Raggi, Salvini aveva definito i cittadini rom che vivono nei campi nomadi ‘sacca di resistenza parassitaria'. Frasi, che secondo associazioni, e anche secondo la Chiesa che si è espressa tramite la CEI, inciterebbero all'odio razziale.Per questo l'attivista rom Alievski Musli ha pensato di denunciare il ministro. Ma in questa battaglia non è solo: gli è stata fornita assistenza legale da Possibile, il partito fondato da Pippo Civati.

"Le parole di Salvini si configurano chiaramente come un incitamento all'odio razziale. E si capisce anche il motivo per cui la Lega ha rilanciato la volontà di intervenire sulla Legge Mancino: così facendo si darebbe mano libera alla peggiore propaganda razzista. Quella norma non solo deve restare intatta, ma deve essere applicata in tutti i casi di razzismo e xenofobia", hanno dichiarato in una nota la segretaria di Possibile Beatrice Brignone e l'esponente di Possibile Andrea Maestri.

Le parole di Salvini, come recita il testo della denuncia che Fanpage.it ha potuto esaminare, hanno violato gli articoli 2 e 3 della Costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo", recita l'articolo 2; "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, di lingua, religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", è invece il contenuto del 3. Le frasi del ministro appaiono in contrasto anche con il Testo Unico sull'Immigrazione. Pertanto questa mattina è stata depositata la denuncia di Alievski Musli nei confronti del vicepremier leghista: "Possibile ha messo a disposizione di Alievski la propria competenza in materia di diritti umani e antidiscriminatoria, e l'assistenza legale gratuita", hanno spiegato Brignone e Maestri.

La risposta di Salvini su Facebook

Non si fa attendere la replica del ministro degli Interni Matteo Salvini alla notizia della denuncia presentata in Procura: "Ogni giorno ha la sua denuncia…Per me sono medaglie!". Il post sul profilo Facebook è stato accompagnato dall'hashtag "#primagliitaliani".

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