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Marò, Buonanno: “Niente sovvenzioni ai residenti indiani che non li sostengono”

Gianluca Buonanno, sindaco della Lega e europarlamentare, protagonista di un’iniziativa a dir poco discutibile: “Bloccati gli aiuti comunali socio-assistenziali agli indiani che non sottoscrivano una dichiarazione a favore della liberazione dei marò italiani”.
A cura di D. F.
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Lui si chiama Gianluca Buonanno, è una vecchia conoscenza dei leghisti perché eletto europarlamentare nelle fila del Carroccio. Ma buonanno è anche il sindaco di Borgosesia, piccolo comune piemontese in provincia di Vercelli, e all'indomani del malore del marò Massimiliano Latorre ha preso una decisione a dir poco discutibile: "A Borgosesia – ha twittato – bloccati gli aiuti comunali socio-assistenziali agli indiani che non sottoscrivano una dichiarazione a favore della liberazione dei marò italiani". Poi, in un post pubblicato sul suo profilo di facebook, ha spiegato:

"Considerato l'atteggiamento vergognoso e inconcludente con cui i governi Monti, Letta e Renzi hanno gestito la vicenda dei marò italiani ingiustamente detenuti in India, ho deciso di mobilitarmi in prima persona, confidando nel fatto che molti altri amministratori seguano il mio esempio. Ho dunque stabilito in data odierna (2 settembre 2014, ndr) che i cittadini indiani residenti nella città di cui sono sindaco, Borgosesia, potranno accedere alle sovvenzioni comunali solo dopo aver sottoscritto una dichiarazione in cui si condanna l'atteggiamento del governo indiano e si richiede la liberazione dei marinai italiani. La sicurezza, la giustizia, la solidarietà di cui godono i cittadini indiani in Italia devono trovare conferma negli stessi diritti per gli italiani in India, oppure sarà ora di tornare al biblico occhio per occhio e dente per dente, visto che in questa vicenda la guancia è già stata porta". 

L'iniziativa di Buonanno, di dubbia legalità e correttezza politica, è di taglio completamente diverso rispetto al parere di un sacerdote, Don Giorgio De Capitani, più volte balzato agli onori delle cronache per le sue invettive contro Silvio Berlusconi. Il parroco ha risposto a Giulia Latorre, figlia di Massimiliano che qualche giorno fa non aveva risparmiato insulti alle istituzioni italiane.

Ho letto i tuoi commenti deliranti sulla tua pagina di Facebook, contro l’Italia, gli italiani e così via. Sul momento, volevo scriverti una letteraccia. Poi mi sono detto: a che servirebbe?
Ora con calma ti esprimo qualche mia considerazione, fregandomene delle tue maledizioni o delle tue eventuali denunce.
Anzitutto, penso che tu sappia ciò che ha combinato tuo padre. Non intendo accusarlo. Spetta alla legge indiana stabilirne la colpevolezza. Comunque, non mi sembra che stesse per difendere la Patria italiana. I veri patrioti sono di ben altro calibro!
Ciò che sinceramente voglio dirti è che questa storia dei marò mi sta annoiando e irritando per come viene pubblicizzata dai nostri media e gestita dalla politica: il Governo italiano avrà anche le sue buone ragioni per farne un caso politico, che però non condivido.
Ma ciò che veramente mi ha lasciato di stucco è vedere il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, prendere di corsa, di notte, l’aereo e volare in India per conoscere lo stato di salute di tuo padre. Cosa veramente allucinante! Da non credere!
E tu non accusare gli extracomunitari che non rispettano le leggi italiane! Tuo padre ha forse rispettato la legge indiana? Quando una persona è fuori dell’Italia chi è? Non fa parte degli extracomunitari?
Dàtti una calmata, rifletti, non scrivere stronzate, e implora in ginocchio la clemenza della giustizia indiana!

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