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Maria, legata mani e piedi e uccisa in casa per rubare 300 euro

In casa della 79enne Maria Biancucci, trovata morta dal figlio domenica sera, spariti solo poche centinaia di euro. La donna era legata mani e piedi dietro la schiena con del nastro da pacchi.
A cura di Antonio Palma
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Poche centinaia di euro e qualche carta che ovviamente non potranno usare, ai ladri è stato sufficiente questo magro bottino per legare, incaprettare e uccidere Maria Biancucci, la 79enne di Montegiorgio, in provincia di Fermo trovata morta domenica sera nella sua abitazione in contrada Crocefisso della frazione di Atleta. Dopo aver controllato in casa , infatti, il figlio della donna, Marcello Balestrini, ha notato l'assenza solo di circa 300 euro e di due carte di credito. È stato proprio l'uomo a fare la drammatica scoperta poco dopo le 22,45 quando è rientrato a casa dopo una uscita con gli amici. L'uomo ha notato subito una finestra insolitamente aperta e si è precipitato all'interno trovando la casa a soqquadro, la madre però non rispondeva: la donna era in camera a faccia in giù sul letto, legata mani e piedi dietro la schiena con del nastro adesivo, ormai già morta.

"Sono entrato in casa e mi sono recato in camera, ho notato che c’era qualcosa che non andava e mi sono precipitato da mia madre. L’ho trovata sul letto in pigiama mani e piedi legati: me l’hanno ammazzata" ha raccontato l'uomo. Come spiega il resto del Carlino, in base al racconto del 57enne e all'esame della scena del crimine, gli inquirenti hanno stabilito che il malvivente o i malviventi sono entrati a casa tagliando il vetro di una finestra al piano terra e infilando poi un braccio per aprire l’infisso. Forse erano convinti che in quel casolare non ci fosse nessuno visto che la donna si era appena messa a letto in pigiama edera tutto buio o contavano proprio sulla debolezza della vittima per immobilizzarla. Sta di fatto che l'hanno aggredita e poi uccisa. Da una prima analisi del medico legale sul corpo della 79enne,  non sono emerse ferite provocate da armi da taglio o da corpi contundenti per questo si ipotizza che la dona sia stata soffocata o sia morta a causa dei maltrattamenti subiti. Sul caso indagano ora i carabinieri coordinati dal sostituto procuratore di Fermo, Francesca Perlini, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio.

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