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Repubblica San Marino, prima unione civile per coppia gay: fino al 2004 si rischiava il carcere

Nella repubblica più antica del mondo, fino al 2004, i rapporti omosessuali potevano essere puniti col carcere, ma da novembre c’è una nuova legge: le coppie civili, qualunque sia il sesso della coppia, sono parificate ai matrimoni, con gli stessi diritti. Marco ed Emanuele sono i primi, la cerimonia è lunedì. “Le cose stanno migliorando, ma c’è ancora un po’ di discriminazione”
A cura di Beppe Facchini
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Dai rapporti omosessuali puniti col carcere alla prima unione civile. Nella storia millenaria della Repubblica di San Marino è in arrivo un nuovo capitolo. E a scriverlo saranno Marco ed Emanuele: lunedì 25 febbraio 2019 diventeranno la prima coppia omosessuale unita civilmente del Paese con circa 30mila abitanti fra Romagna e Marche.

“Un grazie di cuore a chi a vario titolo ha reso tutto questo possibile” scrive sui social Emanuele Leuzzi, informatico, 33 anni. Marco Cervellini ha invece 32 anni e fa l’infermiere. Stanno insieme da quasi 5 anni e stanno per diventare una famiglia grazie ad una nuova legge, approvata a novembre 2018, che in pratica parifica le coppie omosessuali ed eterosessuali. Una vera e propria rivoluzione per un Paese che storicamente non si è mai rivelato molto aperto con mondo Lgbt. Basti pensare che fino a 15 anni fa era ancora in vigore una legge che prevedeva la possibilità di punire i rapporti omosessuali con la reclusione da tre mesi a un anno, anche se nessuno è finito in carcere in base a questa norma.

Nel 2004 è poi cominciato un percorso completamente diverso e così pochi mesi fa si è arrivati alla legge storica. All'articolo 1 è scritto: “L’Unione Civile è il contratto mediante il quale è regolata una comunità di tipo familiare composta da due individui maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso, al fine di organizzare la loro vita in comune”. Le nuove unioni civili, in altre parole, sul Titano avranno gli stessi diritti del matrimonio, come la residenza, la cittadinanza, l’assistenza sanitaria, le pratiche di successione e la pensione di reversibilità.

“Io mi sono dichiarato nel 2003 quando ancora era illegale: arrivare adesso all’unione civile è traguardo importantissimo” racconta Marco. “È una bella evoluzione legislativa”. E invece a livello culturale? “Per quanto si pensi che San Marino sia un piccolo Paese, non ho mai percepito una grossa omofobia. Certo, un po’ di discriminazione c’è ancora, ma non è una peculiarità sammarinese. Se stiamo mano nella mano può arrivarci qualche occhiataccia qui, ma anche in Italia. È capitato a Riccione, a Rimini. Qualche mese fa eravamo alle terme e una signora ha fatto una mezza sclerata perché ci siamo baciati in vasca. Ed eravamo in Italia. Insomma, può capitare dappertutto”. Anche sui social. “Non mi aspettavo tutta questa risonanza, ma oltre ai messaggi positivi ci sono arrivati anche commenti negativi. Ma sicuramente rispetto al passato le cose stanno migliorando”.

Lunedì pomeriggio ci sarà la cerimonia. Poi “rinfresco aperto a tutti in un locale di San Marino” e via col nuovo percorso insieme: “Abbiamo comprato casa, ci aspetta una vita di progetti in comune. Siamo molto emozionati, come tutte le coppie”.

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