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Marchionne grave, Renzi: “Grande protagonista della vita economica degli ultimi 15 anni”

Peggiorano le condizioni di Sergio Marchionne, ricoverato in terapia intensiva in ospedale a Zurigo. Matteo Renzi su Twitter: “Con lui ho condiviso molte scelte, discusso sempre, litigato talvolta. E’ riuscito a dare un futuro alla Fiat, quando sembrava impossibile. Ha creato posti di lavoro, non cassintegrati”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si aggravano le condizioni di salute di Sergio Marchionne, ricoverato in terapia intensiva in ospedale a Zurigo, da oltre tre settimane. Nessun commento ancora dai vertici della struttura sanitaria. Le sue condizioni sarebbero giudicate "irreversibili", ma la notizia non è stata confermata dall'azienda. I giornalisti sostano in modo discreto all'esterno del nosocomio, una palazzina di tre piani che fa parte di un complesso più ampio, che ogni anno accoglie diverse migliaia di pazienti. Al fianco dell'ex ad di Fca c'è la sua compagna. L'ultima apparizione del manager risale a fine giugno, il 26, per la consegna di una Jeep Wrangler all'Arma dei Carabinieri per servizi di controllo sulle spiagge romagnole. I leader politici si stringono al dolore della famiglia.

Come hanno riferito fonti del Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha avuto ieri contatti con Fca per informarsi sulle condizioni del manager.

Per Silvio Berlusconi, che si dice "molto colpito" anche per l'abbandono dei ruoli ricoperti nel gruppo Fca, "Marchionne è certamente il numero uno dei manager italiani, ha dimostrato di avere intuizione, coraggio, lungimiranza, competenza, ha garantito il futuro ad una grande azienda italiana come FIAT in un momento difficile e l' ha pilotata con coraggio sulla strada difficile dell'internazionalizzazione fino ad arrivare ad occupare una quota importante del mercato di oltreoceano. Quella di Marchionne è una bella storia italiana: la storia del figlio di un maresciallo dei carabinieri – da cui eredita il senso del dovere, della disciplina, della serietà – costretto ad emigrare, che ha saputo far onore al suo Paese con lo studio e con il lavoro fino a diventare uno dei simboli del genio italiano nel mondo. In questo momento difficile mi stringo a lui e ai suoi familiari con vero affetto".

"Mi addolora la notizia che Marchionne stia male e in un momento così difficile credo ci voglia rispetto per il dolore dei suoi familiari, dei suoi più cari amici e dei suoi collaboratori". A dirlo è il vicepremier e ministro del lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio all'Ansa. "Non l'ho incontrato ma i nostri staff  erano in contatto da qualche settimana e mi dispiace di non aver avuto modo di confrontarmi con lui sul futuro dell'auto elettrica, era una mia intenzione farlo".

Su Twitter commenta la notizia anche il senatore ed ex segretario del Pd Matteo Renzi: "Marchionne è stato un grande protagonista della vita economica degli ultimi 15 anni. Con lui ho condiviso molte scelte, discusso sempre, litigato talvolta. E' riuscito a dare un futuro alla Fiat, quando sembrava impossibile. Ha creato posti di lavoro, non cassintegrati #chapeau".

"Sono disgustata da questa prima pagina del Manifesto" – scrive la leader di FdI Giorgia Meloni, in merito alla prima pagina del quotidiano, in cui compare una foto di Marchionne e la scritta "E così Fiat" – "Io stessa ho contestato molte delle scelte di FCA e del suo management ma il rispetto per le persone, soprattutto in un momento delicato come quello che stanno vivendo Sergio Marchionne e la sua famiglia, deve venire prima di tutto. Come è umana la sinistra…".

A proposito del titolo del Manifesto è il senatore leghista Roberto Calderoli: "La sinistra che fa sempre la morale a tutti e si crede moralmente superiore oggi non si vergogna per il titolo del loro quotidiano Il Manifesto, un titolo rivoltante su Marchionne e le sue gravi condizioni di salute? Che vergogna Kompagni, poi non vi stupite se ormai non vi vota più nessuno…".

Commosso il senatore Maurizio Gasparri (FI): "Marchionne ha suscitato ammirazione ma anche invidie. È stato un grande protagonista di un processo di trasformazione e ha saputo affermarsi in Italia, in Europa e negli Stati Uniti. Resterà per sempre un grande nome della storia industriale internazionale. È riuscito a trasformare due situazioni drammatiche, quella della Fiat e quella della Chrysler, in una storia di successo. È riuscito a salvare una presenza industriale produttiva in Italia dell'ex gruppo Fiat, oggi Fca, anche nel mezzogiorno come a Melfi o a Cassino. Ha creato nuovi modelli, ha affermato sul mercato nuovi prodotti di consumo. Negli USA ha avuto gli elogi sia di Obama che di Trump, unico a raggiungere un risultato del genere. La sua drammatica vicenda, tra l'altro, ci fa anche capire come il successo nella vita e anche i grandi guadagni, siano una realtà effimera e che nessuno di noi sa quale destino finale lo attenda. Marchionne resterà comunque un grande protagonista della vita italiana ed internazionale. Capace di generare produzioni, attività e risultati positivi in un mondo in cui pochissimi sono riusciti a farlo". 

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