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Manovra, presidente Mattarella: “Tutti devono rispettare l’equilibrio dei bilanci”

Secondo il presidente Sergio Mattarella i disordini della finanza pubblica possono avere contraccolpi sulle fasce più deboli: “I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"I bilanci in equilibrio, l'efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato". Il monito è stato lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal palco dell'assemblea Anci a Rimini, dopo la bocciatura della manovra da parte della Commissione Ue. 

"La logica dell'equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro", ha aggiunto. "Questa responsabilità – ha detto il Capo dello Stato – accomuna chiunque svolga funzioni rappresentative, qualunque sia la sua militanza politica, perché si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile". 

Mattarella ha poi espresso vicinanza ai sindaci, che ricevono minacce e intimidazioni: "Sindaci e amministrazioni comunali sono chiamati a fare la loro parte nella ricucitura e nel rafforzamento del tessuto civico nazionale. Si registrano talvolta minacce e intimidazioni nei confronti di sindaci – ha proseguito il capo dello Stato – e nessuno può permettersi di minimizzare. Quando un sindaco viene minacciato, o fatto bersaglio di atti intimidatori, è l'intera Repubblica che viene minacciata e colpita. Nessun sindaco deve essere lasciato solo quando la criminalità, l'illegalità, la corruzione aggrediscono il circuito democratico più vicino al cittadino. Comincia qui la credibilità del nostro sistema". Secondo il Capo dello Stato, "l'integrazione è un motore e garanzia di sicurezza pubblica. I Comuni sono parte di questo motore", sottolineando l'importanza della funzione degli amministratori locali. "Tra l'Anci e il governo si è aperto un confronto anche sulle recenti misure riguardanti i servizi di accoglienza e il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati: penso che si possa comunque sottolineare – ha detto Mattarella senza citare esplicitamente il caso del sindaco di Riace Mimmo Lucanocome i comuni restino le istituzioni pubbliche più importanti per l'effettiva integrazione dei migranti che vanno accolti e di coloro ai quali la nostra Costituzione riconosce protezione".

Mattarella si è poi soffermato sulla tragedia del Ponte Morandi: "Il debito che abbiamo verso Genova è di sostenerla, di aiutarla a ricostruire rapidamente. Come continueremo a essere al fianco dei Comuni del centro Italia colpiti dal terremoto: per ricostituire adeguatamente il patrimonio infrastrutturale, immobiliare, storico-artistico ci vorrà ancora tempo. Ma le comunità locali devono sapere di poter contare sempre sulla solidarietà del Paese". 

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