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“Mamma ho mal di pancia”, medici scoprono che la 11enne è stata violentata: arrestato nonno

La piccola lamentava mal di pancia ma, portata in ospedale dalla mamma, i medici hanno certificato l’avvenuta violenza. Dopo essere stata ascoltata, sotto accusa è finto il nonno 80 enne che è stato arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
A cura di Antonio Palma
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Da giorni la bambina si lamentava in casa coi genitori per un persistente mal di pancia tanto che la mamma infine ha deciso di portarla al pronto soccorso dell'ospedale per capire cosa avesse.  Nessuno dei parenti però si aspettava di ricevere poco dopo una notizia sconvolgente: i dolori che la piccola di soli 11 anni lamentava riguardavano in realtà le parti intime perché era stata violentata. A seguito degli  accertamenti clinici, infatti, i medici non hanno avuto dubbi: la bimba è stata ripetutamente abusata. Da qui l'immediata segnalazione alle autorità di polizia che ha portato alla luce una verità ancora più drammatica: ad abusare della undicenne sarebbe stato un parente stretto: il nonno. È la drammatica storia di abusi su minore che arriva da un paesino della Val di Sangro, in Abruzzo, sulla quale ora stanno indagano i magistrati della procura di Lanciano.

Al momento l'unico sospettato e iscritto nel registro degli indagati è il nonno ottantenne della bambina per il quale nei giorni scorsi sono scattati gli arresti. Nei confronti dell'uomo è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari da parte del Gip di Lanciano Massimo Canosa, su richiesta della pm Serena Rossi che sta coordinando le indagini condotte dai carabinieri  della compagnia di Atessa, in provincia di Chieti. L'uomo deve rispondere della pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata . I fatti contestati all'ottantenne risalgono ai mesi scorsi. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe approfittato dell'assenza dei genitori della bimba per palpeggiarla nelle parti intime in più occasioni.

Dopo che i medici hanno certificato l'avvenuta violenza perpetrata ai suoi danni, la stessa piccola avrebbe confermato gli abusi subiti durante un'audizione protetta, assistita da una psicologa. L'accusato, dal suo canto, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, ha negato ogni addebito e attraverso i suoi legali ha chiesto la remissione in libertà. Sul caso gli inquirenti continuano a indagare mantenendo però il massimo riserbo.

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