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Maltempo, tre alpinisti intrappolati sulla Cima Strugova. Notte all’addiaccio a 10 sotto zero

I tre alpinisti veneti sono intrappolati sulla Cima Strugova da ieri pomeriggio: hanno trascorso la notte a dieci gradi sotto zero. Soccorsi resi difficili dal freddo, dalla neve e dalla scarsissima visibilità.
A cura di Davide Falcioni
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foto di repertorio
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Sono ore di forte preoccupazione per la sorte di tre alpinisti veneti, bloccati da ieri pomeriggio sulla Cima Strugova, elevazione del Gruppo del Mangart nelle Alpi Giulie Occidentali. I tre hanno trascorso la notte all'addiaccio resistendo a temperature estremamente rigide e arrivate a dieci gradi sotto zero, ed è in corso un intervento degli uomini del soccorso alpino per trarli in salvo. Nella zona dove si trovano i tre alpinisti sta infatti nevicando copiosamente e la visibilità è ai minimi termini. Sul posto da ieri pomeriggio sta intervenendo la stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e Speleologico che è rimasta in contatto con i tre per tutta la notte tramite il cellulare, sondando la situazione ogni mezz'ora.

Gli escursionisti, che sarebbero dotati di tutto l'equipaggiamento tecnico necessario, avevano programmato di risalire la via Kugy alla Strugova, un percorso di 500 metri di dislivello e 1500 metri di sviluppo, per poi ridiscendere per la via della Vita; per ragioni non ancora chiare si sono attardati più del previsto, e sono stati colpi di sorpresa da una bufera di neve e dal buio, che li hanno costretti a uno stop forzato e a chiamare i soccorsi. Già ieri è stato fatto un primo tentativo per raggiungerli, passando per il versante sloveno e il bivacco Brusettini, dal momento che si credeva che si trovassero più in basso sulla parete. Poi, però, si è deciso di cambiare strategia, anche perché l'elicottero non può essere impiegato a causa della scarsa visibilità.

In queste ore, e da ieri sera, sta nevicando copiosamente e la visibilità è notevolmente ridotta dalla nuvole basse, ma una squadra di quattro tecnici del Soccorso Alpino sta cercando di raggiungere gli alpinisti attraverso la Cresta delle Ponze, dopo essere partita dal Rifugio Zacchi, essendo altri percorsi  impraticabili.

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