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Maltempo Sicilia, Leu e Verdi contro Salvini: “Se ne frega, è inadeguato e indegno”

Dopo il selfie sorridente e le dichiarazioni sull’ambientalismo da salotto, tutti attaccano il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Non solo il Pd, anche Nicola Fratoianni (Leu) lo critica: “Indegni per queste parole, e ancora più sgradevoli se ci mettiamo pure le foto sorridenti sui social mentre è in corso una tragedia”. Critiche anche dai Verdi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tutti contro Matteo Salvini. Non sono piaciuti né il selfie sorridente postato dopo la notizia della morte di dieci persone in Sicilia, con la tragedia che ha colpito un’intera famiglia a Casteldaccia, a causa del maltempo, né le parole sui danni causati dall’ambientalismo da salotto. Così non solo il mondo dei social è andato all’attacco del vicepresidente del Consiglio, ma anche quello politico. A partire dal Pd con la condanna da parte del segretario dimissionario Maurizio Martina, ma anche da parte di Liberi e Uguali e dei Verdi. Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana ed esponente di Leu, accusa direttamente il ministro dell’Interno: “Se ne fregano, succedono disastri e la colpa è degli alberi”.

Fratoianni accusa ancora: “Il solito pessimo Salvini scarica la colpa dei disastri sugli alberelli e sull'ambientalismo. Roba da pazzi. Poi è chiaro. perché fanno condoni su condoni? Se ne fregano, succedono disastri e la colpa è degli alberi. Questi riescono a far sembrare persino Trump un sincero ambientalista. Indegni per queste parole, e ancora più sgradevoli se ci mettiamo pure le foto sorridenti sui social, mentre è in corso una vera e propria tragedia nazionale”.

Salvini ha anche replicato alle accuse oggi: “Se vado, mi criticano perché vado. Se non vado, mi criticano perché non vado. Se sono triste non va bene, se sorrido non va bene. Se commento un fatto mi attaccano perché lo commento, se non commento mi attaccano perché taccio. Sapete una cosa, cari criticoni, professoroni e giornalisti di sinistra? Me ne frego, penso agli Italiani e continuo a lavorare”.

All’attacco di Salvini anche Possibile, altra componente facente parte di Liberi e Uguali alle scorse elezioni. La segretaria Beatrice Brignone commenta: “Anche di fronte alle tragedie, come quelle causate dal maltempo, il ministro dell'Interno Salvini si rivela inadeguato al suo ruolo. Se la prende con un presunto ambientalismo ‘da salotto', forse perché vorrebbe promuovere il suo ‘ambientalismo da condono', la negazione di qualsiasi politica per l'ambiente. Ricordiamo che il suo partito ha appena votato alla Camera, nel decreto Genova, il condono per Ischia, senza dimenticare l'innalzamento della soglia di idrocarburi per lo smaltimento dei fanghi. Non sono proprio misure verdi”.

Il leader della Lega – prosegue Brignone – gioca a fare ancora lo smemorato. Gli inviamo un promemoria: il suo partito ha governato per molti anni, sia a livello nazionale che locale. E se i risultati sono queste tragedie deve solo riconoscere le sue responsabilità politiche per la totale disattenzione verso il dissesto idrogeologico. Smettendola di dare colpe all'Europa e a chi ha combattuto a sostegno di politiche ambientaliste”.

Non tardano ad arrivare anche le critiche dei Verdi, con Angelo Bonelli: “Secondo il ministro degli interni Matteo Salvini la responsabilità della catastrofe climatica che ha sconvolto l'Italia, ha portato ad abbattere 14 milioni di alberi, ad allagare paesi interi è di quell'ambientalismo da salotto che difende l'alberello nell'alveo del fiume e che non fa dragare i corsi d'acqua. Mai tanta ignoranza e cinica propaganda era andata al potere. Il ministro omette di parlare della drammaticità rappresentata dai cambiamenti climatici e dalla folle cementificazione che ha portato a costruire ovunque dalle sponde dei fiumi, nelle aree di esondazione, di dissesto idrogeologico rendendo impermeabile il nostro territorio. Salvini e la sua Lega sono responsabili della cementificazione del Nord Italia perché hanno portato la Lombardia e il Veneto a conduzione Lega ad essere le regioni con il più alto consumo di suolo d'Italia secondo i dati Ispra. Il Veneto in un anno (2016) ha consumato 1134 ettari di territorio a favore del cemento e la Lombardia 700 ettari”.

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