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Maltempo distrugge porto di Rapallo, il racconto shock: “Noi 5 ore appesi a una fune”

Il drammatico racconto di uno dei comandanti del navi ormeggiate nel porto ligure e andate distrutte. “Ho preso una cima e l’ho legata ai pali dei lampioni in modo che tutti potessero tenersi. Eravamo in 21, in balia delle barche e delle onde. Potevano travolgerci da un momento all’altro” ha rivelato Luca Canessa.
A cura di Antonio Palma
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"Era andata giù la diga e stava saltando tutto. Ho tenuto fino a quando è volata via la bitta e la barca mi stava lasciando…" , è il drammatico racconto del comandante Luca Canessa, uno dei sopravvissuti alla terribile tempesta che ha completamente  distrutto il porto di Rapallo e le centinaia di imbarcazioni piccole e grandi ormeggiate al molo Est tra cui il grande yacht di Piersilvio Berlusconi. Lui come gli altri comandanti delle navi e i loro equipaggi è stato tra gli ultimi ad abbandonare la nave ormai in balia dell'acqua e del vento che poi l'hanno semi affondata. "Non c’era modo di tornare a terra dalla banchina, onde, vento e acqua ovunque. Dopo aver fissato due cime del vicino di barca, sono così salito con qualche difficoltà a bordo del ‘Sakara' di Al-Fayed dove c’erano il comandante e il suo equipaggio" ha raccontato al Corriere della Sera il comandante del "Chocolate" di Giaele Bosio, spiegando: "Uno alla volta sono arrivati anche i marinai di altre barche perché quella sembrava la più sicura".

La tempesta che ha colpito la costa ligure però è stata tremenda, ha rotto la diga  e nemmeno la grande imbarcazione su cui in molti di ernoa rifugiati abbandonando le loro navi ha tenuto finendo per piegarsi su un lato mezza affondata. Momenti drammatici che hanno costretto i marinari a scendere sulla banchina ad aspettare i soccorsi con tutti i pericoli del caso. "Ho preso una cima e l’ho legata ai pali dei lampioni in modo che tutti potessero tenersi. Eravamo in 21, in balia delle barche e le barche in balia delle onde. Potevano travolgerci da un momento all’altro" ha rivelato ancora Canessa. Così sono rimasti per circa cinque ore fino a quando "alle due di notte, quando il vento ha dato una tregua, sono arrivati gli uomini rana dei Vigili del fuoco e ci hanno portato via un po’ per volta". Davanti a loro il giorno dopo si è presentata la vista  dell'enorme distruzione il cui bilancio è stato fatto dalla direttrice del porto Marina Scarpino: "«Su 334 barche presenti in porto, 105 sono affondate, 34 spiaggiate, 74 scomparse, probabilmente in fondo al mare".

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