Malata terminale realizza il suo sogno: sposa se stessa in chiesa

Nel 2014 i medici le diagnosticarono un tumore incurabile e lei, Natalie Adams, quel giorno stilò una lista di desideri che avrebbe voluto realizzare prima di morire: tra gli altri ce n'era uno particolare, quello di sposarsi nella chiesa che frequentava da bambina e di farlo con o senza un marito. A due anni di distanza, non avendo ancora trovato "l'uomo della sua vita", Natalie ha realizzato il suo sogno ugualmente: la donna, 36 anni e con un figlio, ha sposato se stessa: "Ho sposato me stessa, è stata una celebrazione della vita", ha spiegato ai tabloid inglesi che l'hanno intervistata. Insieme al figlio Riley, si è presentata davanti ai suoi amici e parenti indossando un vestito bianco senza spalline ma ricoperto di perline preziose e pronunciando il fatidico sì, una promessa di vita a sé stessa e alla sua famiglia. "Ho sempre desiderato una cerimonia come questa. E allora mi sono chiesta: perché dovrei rinunciarci solo perché non ho la fortuna di avere uno sposo? Così ho deciso di dare una festa in mio onore alla presenza delle persone che più amo".

Alle nozze non poteva mancare un'imponente torta nuziale, regalata dalla famiglia. E anche la chiesa era addobbata a dovere: "Non abbiamo neanche per una volta fatto menzione del cancro, non meritava di essere parte della mia festa". In tutta la giornata del cancro non si è mai parlato, eppure quel male è sempre lì e non potrà essere sconfitto. Glielo diagnosticarono i medici due anni fa trovando una massa tumorale nel suo esofago. Grazie alla chemioterapia, Natalie è riuscita a sopravvivere ma le sue condizioni non sono buone. "Cerco di rimanere forte per mio figlio. Per questo ho deciso di pormi degli obiettivi e di raggiungerli. Così ho pensato che, oltre a nuotare con i delfini e a guidare un elicottero, avrei anche voluto sposarmi".