Malata di tumore al seno, le viene impedito di salire a bordo del volo prenotato
Dopo un estenuante chemioterapia per combattere il suo tumore al seno, Rhian Journeaux, 45 anni, avrebbe voluto godersi una settimana al sole con la sua famiglia, ma quando è salita sul volo prenotato con la Vueling Airlines da Cardiff a Maiorca le è stato detto che non avrebbe potuto volare, anche se c'era un posto vuoto a bordo. E’ stato il Mirror a raccontare la sua storia. Rhian, da Merthry Tydfil, era in viaggio con il marito Gary e le loro due figlie Lowri, 14 anni, e Bethan, 9, con loro c’erano anche i genitori di Rhian, Suzanne e Terry Baker. La donna, a cui è stato diagnosticato un cancro lo scorso ottobre, ha detto a Wales Online: "La hostess mi ha detto che non mi era stato assegnato nessun posto a bordo. Non capivo come era possibile, avevo prenotato il volo giorni prima”.
Rhian ha detto di essersi sentita “una criminale” in quel momento. “Mi è stato detto che dovevo tornare al gate. Le mie figlie erano sconvolte” ricorda. Ma per sua fortuna sullo stesso aereo, ha trovato un uomo disposto a concedergli un posto: “Aveva prenotato due posti in prima fila in modo da avere più spazio. E’ stato così gentile, se non fosse stato per lui non sarei potuta andare con la mia famiglia in vacanza” dice la donna. Rhian ha poi spiegato che il motivo per cui non le era stato assegnato un posto sull'aereo era perché la compagnia aerea aveva i biglietti in “oversold” (ipervenduti, una pratica legata all’overbook, un sistema che usano le compagnie aeree per fare viaggiare i propri aerei al massimo della portata. Se un aereo contiene 100 persone, loro accettano 120 prenotazioni così, se qualcuno rinuncia, l'aereo è comunque pieno) e a meno che i passeggeri non scelgono i loro posti, il biglietto viene venduto a qualcun altro. "A quanto pare questo è legale", ha detto Rhian. "Ma come può essere legale? Se non faccio il check-in online, possono vendere il mio biglietto. E questo accade sempre, con un sacco di compagnie aeree”.