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Malaria, il leghista che smentisce Salvini: “Malattie e migranti? Solo campagna elettorale”

Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, contraddice i suoi colleghi di partito sulla correlazione tra la malaria e gli immigrati: “Non sono loro a portare le malattie, siamo in campagna elettorale, ahimé”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni di alcuni esponenti della Lega Nord che hanno associato l'immigrazione al caso di malaria che ha ucciso la piccola Sofia, la bambina di quattro anni morta all'ospedale di Brescia, Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato, si schiera in netta contrapposizione a chi ipotizza una correlazione tra le due cose. Intervenuto a 24Mattino su Radio 24, Centinaio ha risposto ai conduttori che gli chiedevano come mai fossero così tanti i commenti nel suo partito in cui veniva ipotizzata questa correlazione: “Ormai siamo in campagna elettorale, ahimè!”, ha esclamato Centinaio.

Secondo il capogruppo al Senato della Lega non c’è un collegamento diretto tra gli immigrati e il contagio di alcune malattie e spiega anche il motivo di questa sua posizione, non corrispondente a quella di molti esponenti del suo partito: “Io faccio parte di quella classe di politici secondo cui andare a raccontare le stupidaggini alla gente non è altro che un boomerang, alla fine tornano indietro”. Centinaio racconta di avere spesso a che fare con i medici del reparto malattie infettive di Pavia, città in cui vive. “Stanno arrivando delle nuove malattie infettive, ma non sono portate dagli immigrati, ma per esempio da alcune zanzare: non si può dire che vengano portate dagli immigrati”.

Anche sulla questione dei vaccini obbligatori per l’accesso a scuola, Centinaio dimostra un allontanamento, quanto meno parziale, rispetto all’idea del suo partito in materia. All’ipotesi che i leghisti dovrebbero tenere molto in considerazione i vaccini, proprio perché temono che gli immigrati possano portare malattie, Centinaio risponde solamente con un “mio figlio è vaccinato”.

I leghisti e la correlazione tra malaria e immigrati

Ieri era stato il leader della Lega Nord Matteo Salvini ad affrontare la questione del legame tra la malaria contratta dalla piccola Sofia e gli immigrati che arrivano in Italia. Salvini ha sottolineato che è “innegabile che un certo tipo di malattie è legato al fenomeno migratorio: non lo dice la Lega ma la giunta di Trento, e su questo c’è da riflettere”.

Sulla stessa scia erano state le dichiarazioni di altri esponenti del Carroccio, come Tony Iwobi, responsabile federale del dipartimento Sicurezza e Immigrazione: “Chiusura ermetica dei confini, esplosioni di massa e controlli sanitari a tappeto e capillari sui richiedenti asilo ancora presenti sul territorio nazionale”, aveva proposto per evitare che si possano ripetere casi come quello di Sofia. Anche Paolo Grimoldi, deputato e segretario della Lega in Lombardia, aveva espresso una considerazione simile: “Sembra evidente che a portare in Italia malattie che da noi erano state debellate da decenni sono gli immigrati che arrivano dall’Africa”.

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