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Madre depressa soffoca la figlia di 10 mesi: assolta dall’accusa di omicidio volontario

Erin Sutherland, 36 anni, da Edimburgo, lo scorso febbraio ha ucciso la Chloe. La donna soffriva di depressione post parto, ma le cure le sono state negate dal sistema sanitario britannico. Proprio per questo motivo è stata assolta dall’accusa più pesante di omicidio volontario. Verrà comunque condannata per omicidio colposo.
A cura di B. C.
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Erin Sutherland è una donna inglese di 36 anni che ha ammesso di aver ucciso la sua bimba di 10 mesi. La mamma della piccola Chloe soffriva di depressione pos-parto. Avrebbe soffocato la figlioletta direttamente nella sua culla. Ma ieri è stata assolta dall’accusa di omicidio, dichiarandosi però responsabile di omicidio colposo. Sarà comunque condannata in un secondo momento. E’ il Mirror a raccontare le sua storia. Solo qualche settimana prima della tragedia, Erin, originaria di Edimburgo, si era rivolta ai medici per curare il proprio stato depressivo che l'aveva colpita da dopo la nascita della sua bambina. I dottori però le aveva spiegato che il sistema sanitario non avrebbe potuto coprire le spese sanitarie per quello specifico trattamento, visto che la bambina era ormai troppo grande (aveva già superato i 6 mesi di vita). Erin ha soffocato la sua Chloe lo scorso febbraio. La mamma è stata arrestata e processata, ma oggi il tribunale ha respinto le accuse, adducendo che il dramma si sarebbe potuto evitare se soltanto la 36enne avesse ricevuto il trattamento appropriato.

"La morte di un bambino è sempre una tragedia, ma le circostanze uniche di questo caso lo rendono particolarmente emotivo per tutti gli interessati” ha spiegato il sergente Neil Seath che ha seguito la vicenda. "I nostri pensieri vanno alla famiglia di Chloe e possiamo solo sperare che siano in grado di venire a patti con questo strazio, e trovare i motivi per andare avanti”. Secondo quanto trapelato, Erin, che aveva già sofferto di depressione post parto in passato con il primo figlio, era stata mollata dal suo compagno dopo la nascita di Chloe. La donna è stata praticamente lasciata da sola con la sua bambina. E qualche settimana dopo, ha commesso l’insano gesto. “Questa caso evidenzia l'urgente necessità che nell’affrontare le notevoli lacune che il sistema sanitario presenta nel sostegno delle famiglie alle prese con problemi di salute mentale perinatale “ha spiegato un portavoce della Società Nazionale per la prevenzione della crudeltà sui bambini (NSPCC).

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