Ma quale siesta? Gli spagnoli lavorano 300 ore in più all’anno rispetto ai tedeschi
Spagna batte Germania. No, non stiamo parlando di una partita di calcio, ma delle ore lavorate annualmente pro capite. Il dato, rilevato dall'Ocse, smentisce il luogo comune che gli iberici siano "scansa fatiche" perché prevedono ogni giorno di fare una lunga siesta in pausa pranzo. Stando alle statistiche gli spagnoli lavorano 300 ore in più all'anno rispetto ai tedeschi e 200 più dei francesi: la media per ogni iberico è di 1.665 ore annue, ovvero 100 in più rispetto alla media Ocse e Usa. Il report spiega come tra i popoli stakanovisti ci sono greci, cileni e coreani con oltre 2mila ore, mentre i messicani arrivano a ben 2.237.
E se i dati sulla Spagna disegnano un paese dove si lavorano molte ore, in futuro probabilmente andrà anche peggio: lunedì, infatti, il ministro del Lavoro ha aggiornato i contratti collettivi portandoli a 1.760 ore annuali. Secondo gli osservatori si tratterebbe di una conseguenza della crisi economica, pagata anche dalla Spagna a carissimo prezzo: le aziende, con un numero di dipendenti decisamente inferiore rispetto al passato, puntano ad ampliare la giornata lavorativa nella speranza di un recupero dell'attività. In sostanza: ottenere lo stesso risultato con meno lavoratori, spremuti "come limoni". Ovviamente non si tratta di una buona notizia per le categorie più svantaggiate: la Spagna è infatti il secondo paese europeo per tasso di disoccupazione (dopo la Grecia) e i giovani senza lavoro saranno costretti a rimanere ancora a piedi.
Le statistiche dell'Ocse sulle ore lavorate tuttavia ignora aspetti come produttività e competitività. Si scopre così che, benché si lavori molto, le "prestazioni" non sono ancora ottimali e la Spagna in questo senso ha ancora molta strada da fare rispetto alla Germania.
