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M5s non ci sta: “Indagati candidati con noi? Fake news”

Dopo la diffusione del nuovo codice etico, in molti avevano accusato il MoVimento di aver rinunciato al divieto di candidatura per gli indagati. Ora la precisazione: non c’è automatismo, ma si deciderà di volta in volta.
A cura di Redazione
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Ha sollevato molte polemiche la presentazione di un nuovo "codice etico" in vista della scelta delle candidature alle elezioni politiche da parte del MoVimento 5 Stelle. Avversari politici e autorevoli commentatori si sono in particolare concentrati su uno dei passaggi del nuovo codice, che rappresenterebbe l'ufficializzazione del passo indietro rispetto a uno dei principi storici del MoVimento: ovvero la non candidabilità (in generale l'incompatibilità col ruolo di rappresentante dei cittadini) di coloro i quali siano indagati o comunque coinvolti in vicende giudiziarie.

Oggi è arrivata la secca replica del M5s, affidata a una nota nella quale si bolla come "fake news" la ricostruzione che vuole un "cedimento" rispetto a tale pilastro. Per i grillini, infatti, il nuovo codice etico non prevede che gli indagati siano candidabili senza se e senza ma: "C'è scritto infatti nel codice etico che il portavoce dovrà ‘rinunciare alla propria candidatura nel caso in cui, avuta notizia dell’esistenza di un procedimento penale a proprio carico, emergano elementi idonei a far ritenere la condotta lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale accettando, ora per allora, le determinazioni che sul punto gli Organi dell’Associazione a ciò deputati riterranno di esprimere". In poche parole, si deciderà caso per caso e saranno gli organismi di garanzia, garante e probiviri, a stabilire la sussistenza o meno dei requisiti per candidarsi col MoVimento 5 Stelle.

Confermato, invece, uno fra i passaggi più controversi, quello sulle multe per un eventuale abbandono del gruppo parlamentare (o di rimozione), per un ammontare di "100mila euro quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l’elezione del parlamentare stesso". Stesso discorso per un altro passaggio (che in parte contraddice anche la Costituzione, che dà la possibilità ai parlamentari di rappresentare i cittadini senza vincolo di mandato), ovvero l'obbligo di "votare la fiducia, ogni qualvolta ciò si renda necessario, ai governi presieduti da un presidente del Consiglio dei ministri espressione del Movimento 5 Stelle".

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