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Lutto a Lavagno per i funerali di Elia, morto a 11 anni. I genitori: “Diteci cosa è successo”

Elia Rizzotti, 11 anni, è svenuto in casa a Lavagno (Verona) ed è morto poche ore dopo in ospedale. I genitori hanno donato le cornee: “Abbiamo detto ai dottori che possono prendere tutto quello che può servire a far stare meglio altri ma che ci devono dare delle risposte. Vogliamo sapere perché abbiamo perso in questa maniera assurda nostro figlio”.
A cura di Susanna Picone
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Il giorno dei funerali di Elia Rizzotti, il bambino di 11 anni morto improvvisamente nella notte di lunedì nella provincia di Verona, sarà lutto cittadino a Lavagno. Ad annunciarlo è stato il sindaco Simone Albi. “Vogliamo far sentire alla famiglia la nostra vicinanza e pensavamo di proporre, insieme alla scuola che frequentava Elia, qualcosa per ricordarlo come studente e come calciatore, ma vogliamo prima sapere se alla sua famiglia potrebbe far piacere. Pensavamo di intitolargli un edificio pubblico o di organizzare una manifestazione”, ha detto il sindaco. I funerali dell’undicenne sono in programma sabato alle 15 nella chiesa di San Pietro di Lavagno.

Donate le cornee di Elia: "I suoi occhi chiari non smetteranno di vedere il mondo" – Elia è morto nella terapia intensiva pediatrica del Polo Confortini, dove era arrivato in condizioni disperate dopo che il Suem lo aveva soccorso a casa in arresto cardiaco. Come ricostruisce il quotidiano di Verona L’Arena, da qualche giorno il bambino aveva l’influenza e domenica era svenuto in casa. “L’hanno rianimato per più di un’ora riuscendo a recuperare il battito, l’hanno intubato e trasferito d’urgenza a Borgo Trento. Ci hanno detto subito che la situazione era grave ma io e Claudia ci siamo fatti forza, lui è sano, ci siamo detti, è uno sportivo, ce la farà”, ha spiegato il papà Thomas al giornale. Poi lunedì mattina la telefonata dall’ospedale, con i medici che parlavano di una situazione che si era aggravata e chiedevano ai genitori di valutare la possibilità di donare le cornee. “È stato facile dire sì, non ci abbiamo pensato tanto – ha detto la mamma – almeno così i suoi begli occhi chiari non smetteranno di vedere il mondo. Abbiamo detto ai dottori che possono prendere tutto quello che può servire a far stare meglio altri ma che ci devono dare delle risposte. Vogliamo sapere perché abbiamo perso in questa maniera assurda nostro figlio. E allora, con molta delicatezza, ci hanno spiegato che deve essere stato un virus che ha infettato il cuore mandando in tilt anche i polmoni, che sono andati in blocco anche i reni e che comunque ogni dubbio sarà chiarito con l’autopsia”.

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