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L’ultima partita di Serena Williams: persa per aver appreso che il killer di sua nipote era stato liberato

L’ultima partita disputata da Serena Williams è stata persa perché la tennista, pochi minuti prima, aveva appreso che l’assassino di sua nipote era stato scarcerato.
A cura di Davide Falcioni
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La Williams ha sconfitto in due set Vika Azarenka. L'americana ha vinto il 51esimo torneo della sua carriera, il quinto del 2013.

Serena Williams, una delle più grandi tenniste della storia, ha scoperto che l'assassino di Yetunde Price, figlia di sua sorella Oracene Price, era stato scarcerato. Alla fuoriclasse la notizia è stata comunicata pochi minuti prima dell'ultimo match disputato, quello del mese scorso contro  Johanna Konta alla Silicon Valley Classic, in una gara che gli esperti della disciplina hanno giudicato come una delle peggiori prestazioni della carriera di Serena.

La campionessa ha raccontato al Time Magazine la possibile ragione di quella sconfitta: poco prima di scendere in campo stava scorrendo le pagine social quando ha scoperto che il killer di Yetunde era stato rilasciato. "Non sono riuscita a togliermi dalla testa l'idea che quell'uomo potesse essere a piede libero dopo quello che ha fatto".

Robert Maxfield, nel settembre del 2003, aprì il fuoco con un AK-47 e colpì alla nuca Yetunde, che morì sul colpo. La ragazza era in auto insieme al suo fidanzato, che molto probabilmente avrebbe dovuto essere il destinatario del colpo: la morte della ragazza sconvolse la vita di Serena e Venus Williams, che per un po' di tempo meditarono anche il ritiro dal tennis. Nel 2006 Maxfield, reo confesso, è stato condannato in via definitiva a 15 anni di carcere ma dopo 12 anni è stato rilasciato per buona condotta. Per uno scherzo del destino, quello era anche il giorno in cui Serena rientrava in campo a Indian Wells dopo l’assenza dal tour per la maternità della prima figlia Alexis Olympia.

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