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Luigi Di Maio: “Dire di no a Berlusconi mi è costato la presidenza del Consiglio”

Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio afferma di non aver mai incontrato Silvio Berlusconi durante la fase di consultazioni e proprio questo rifiuto gli sarebbe, probabilmente, costato la presidenza del Consiglio. Sul Decreto Dignità annuncia che verranno previsti 300 milioni per gli incentivi per chi assume a tempo indeterminato.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, ospite di In onda, su La7, ritorna su quanto successo durante la fase di consultazioni spiegando che la sua decisione di non incontrare Silvio Berlusconi gli è costata la presidenza del Consiglio. “Mi è costato forse la presidenza del Consiglio dire di no a Berlusconi, ma noi siamo sempre coerenti. Io non l'ho mai incontrato”, sono le parole pronunciate dal ministro del Lavoro. Che parla a lungo anche del Decreto Dignità che è in discussione in questi giorni in Parlamento.

Di Maio afferma che ci saranno 300 milioni di euro l’anno da investire per gli incentivi per chi assume a tempo indeterminato. “Stiamo valutando il bonus e quantificando quanto sarà l’incentivo”, spiega il vicepresidente del Consiglio sottolineando che l’incentivo dovrebbe comportare “un abbattimento del 10% sul costo del lavoro” e annunciando che in legge di Bilancio verranno previsti molti più fondi. Il ministro lamenta inoltre una “campagna di terrorismo psicologico contro il Decreto Dignità”, con riferimento all’Inps, a Confindustria e alle opposizioni.

Il punto di partenza di Di Maio è che “il contratto a tempo indeterminato deve diventare normalità”. “L’Italia – prosegue – è stato un Paese che per tradizione tutelava i diritti dei lavoratori, ora il contratto a tempo determinato sembra essere l'unico modo per assumere. Ora deve cambiare”.

Il riconoscimento dei figli delle coppie gay

Di Maio commenta anche le parole del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, che non vuole riconoscere i figli delle coppie gay, come invece fatto da alcuni sindaci tra cui la pentastellata Chiara Appendino. Il vicepresidente del Consiglio spiega che questo governo non si occuperà “di questa materia in questa legislatura perché siamo in disaccordo con la Lega”. “Se dice che l'utero in affitto in Italia è illegale dice una verità – prosegue facendo riferimento a Fontana – poi ci sono i bambini e questi bisogna tutelarli”.

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