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Luigi Di Maio contro il Ceta: “Respingeremo l’accordo e rimuoveremo i funzionari italiani che lo sosterranno”

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, si scaglia contro il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada: “Il Ceta dovrà arrivare in aula per la ratifica e questa maggioranza lo respingerà. Se anche uno solo dei funzionari italiani che rappresentano l’Italia all’estero continuerà a difendere trattati scellerati come il Ceta, sarà rimosso”, promette all’Assemblea di Coldiretti.
A cura di Charlotte Matteini
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Luigi Di Maio si scaglia contro il Ceta, l'accordo di libero scambio tra Europa e Canada. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, ospite all'assemblea della Coldiretti, ha ascolta le critiche avanzate dal presidente Roberto Moncalvo e ha commentato: "Il Ceta dovrà arrivare in aula per la ratifica e questa maggioranza lo respingerà. Se anche uno solo dei funzionari italiani che rappresentano l'Italia all'estero continuerà a difendere trattati scellerati come il Ceta, sarà rimosso". Secondo Coldiretti, a causa del Ceta, in netta controtendenza all'aumento fatto registrare sui mercati mondiali, le esportazioni di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano in Canada sono diminuite in valore dell'10% nel primo trimestre del 2018. "Ad aumentare è stata solo la falsificazione dei formaggi italiani presenti su quel mercato", ha denunciato Moncalvo, sottolineando che nei primi tre mesi del 2018 sono stati prodotti in Canada 3 milioni di chili di falso Parmigiano Reggiano (Parmesan), 2,3 milioni di ricotta locale, 970mila chili di Provolone falso, 36,1 milioni di chili di mozzarella e ben 68mila chili di un non ben identificato formaggio Friulano. Le critiche di Coldiretti sono state ben accolte da Di Maio, che infatti ha dichiarato che l'Aula respingerà la ratifica dell'accordo. Nel corso dell'assemblea, Coldiretti ha chiesto al ministro del lavoro il ritorno dei voucher nel settore dell'agricoltura: "Occorre fare presto perché circa la metà dei voucher in agricoltura viene impiegata per la vendemmia che quest'anno parte con gli inizi di agosto, mentre sono già in piena attività le raccolte di ortaggi e frutta", ha sottolineato Moncalvo. 

"Con il loro ritorno nei campi si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori, anche perché nelle campagne i beneficiari possono essere soltanto disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti, tra l'altro impiegati esclusivamente in attività stagionali. Meno del 2% del totale dei voucher è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all'emersione del lavoro sommerso", ha proseguito il presidente di Coldiretti.

In mattinata è arrivata una timida apertura dal titolare del Mise, che nell'ambito di un'intervista televisiva ha dichiarato: "Se si vogliono reintrodurre i voucher per pagare giovani e meno giovani a me non va bene: se invece si vogliono reintrodurre in specifici settori come l'agricoltura e in specifiche mansioni che non prevedono lo sfruttamento di chi vuole lavorare nel settore, allora vanno bene. Si deve capire bene come viene scritta la norma sui voucher. Non vorrei che la reintroduzione fosse un modo per reintrodurre lo sfruttamento che c'era prima con l'abuso di questi strumenti. Ho parlato con il ministro Centinaio, abbiamo detto reintroduciamoli in agricoltura, facciamo una riflessione sul turismo, ma se si prova a sfruttare i nostri giovani non va bene".

Infine, per quanto riguarda i dazi voluti da Trump, Moncalvo ha criticato l'atteggiamento del presidente Usa ma ha anche ammesso che "le scelte del leader statunitense hanno almeno il merito di accendere un faro sulla natura, le conseguenze e le responsabilità di chi ha guidato finora il processo di globalizzazione sul nostro pianeta, del ruolo dei grandi conglomerati economici sovranazionali, degli Stati e dell'Unione Europea. Il libero commercio per come si è sviluppato si sia sempre più dissociato dall'idea di un commercio ‘equo', che tenesse conto del rispetto di regole condivise sul piano ambientale, della tutela sociale dei lavoratori e della sicurezza dei cittadini. A conti fatti, quasi un prodotto agroalimentare su cinque che arriva in Italia dall'estero non rispetta le normative in materia di tutela della salute e dell'ambiente o i diritti dei lavoratori".

Che cos'è il Ceta

Il Ceta è un accordo commerciale di libero scambio tra l’UE e il Canada per l'esportazione di beni e servizi. Applicato in via provvisoria dal 21 settembre 2017, l'accordo dovrà a breve essere approvato e ratificato dai vari parlamenti nazionali europei per entrare definitivamente in vigore. L'applicazione del Ceta prevede una serie di effetti per i paesi dell'Unione europea, tra cui il maggiore è l'eliminazione dei dazi doganali, che verranno eliminati quasi totalmente alla definitiva entrata in vigore dell'accordo. Dal primo giorno, il Canada ha eliminato dazi sulle esportazioni dell'UE per un valore pari a 400 milioni di euro l'anno, che aumenteranno poi a 500 milioni di euro all'anno al termine dei periodi transitori. Il Ceta permetterà, ad esempio, anche agli Stati europei di partecipare alle gare d'appalto pubbliche del Canada e presentare offerte per la fornitura di beni e servizi a livello federale e permetterà inoltre il riconoscimento e l'equiparazione di determinati titoli di studio o abilitazioni professionali.

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