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Lui è Riley, il cane che salva le opere d’arte del Museo di Boston

I vari Gauguin e Renoir conservati nel Museo di Belle Arti di Boston saranno decisamente più al sicuro con lui: Riley, il cucciolo di Bracco che si occuperà di scovare prima degli umani i parassiti che danneggiano le opere d’arte.
A cura di Federica D'Alfonso
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Riley, il nuovo "impiegato" del Museo di Belle Arti di Boston.
Riley, il nuovo "impiegato" del Museo di Belle Arti di Boston.

Non ha frequentato un college esclusivo, né sarebbe in grado di distinguere un Van Gogh da un Degas o un olio su tela da un antico busto egiziano: tuttavia, è il nuovo membro del team di “esperti” del Museum of Fine Arts di Boston, ed è già una star. Perché? Perché Riley, pelo grigio e grandi occhioni azzurri, è un cane.

Ha appena 12 settimane, ed è uno splendido esemplare di Bracco di Weimar, il nuovo impiegato del museo di Boston: ma cosa ci fa un cucciolo fra le opere d’arte? L’idea è venuta a Nicki Luongo, responsabile dei servizi di sicurezza del museo che nel tempo libero addestra i cani per la polizia: dopo aver adottato Riley Nicki si chiede se il suo nuovo amico a quattro zampe poteva in qualche modo essere “impiegato” nel museo.

Ebbene, Riley si occuperà di fiutare e scovare prima degli umani gli insetti e le falene che solitamente danneggiano i tessuti, il legno e le tele dei quadri, prevenendo così molti danni e costosissimi restauri alle opere conservate nel museo. È scientificamente provato come, nonostante i nostri enormi progressi tecnologici, gli strumenti umani non sono ancora in grado di eguagliare il potenziale di un naso canino nel fiuto degli odori: a Riley verrà insegnato a riconoscere i profumi di insetti specifici e a segnalarlo agli umani.

Riley ha 12 settimane, e fra poco inizierà il suo addestramento specializzato.
Riley ha 12 settimane, e fra poco inizierà il suo addestramento specializzato.

Attualmente il cucciolo sta per iniziare l’addestramento specializzato, ma anche quando inizierà il suo lavoro nessuno potrà vederlo all’opera: lavorerà “dietro le quinte”, negli orari di chiusura, in modo da non distrarre i visitatori né essere distratto a sua volta dallo stupore del pubblico.

Katie Getchell, vicedirettrice del Museum of Fine Arts di Boston, si è detta incuriosita dai possibili risultati: “Se Riley riuscirà ad annusare qualcosa prima che noi lo si possa vedere, può esserci utile per trovare e prevenire i danni agli oggetti d’arte. Non sappiamo se diventerà bravo o meno nel farlo. Ma mi sembra comunque un’ottima idea provare”.

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