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Lucca, timbrava il cartellino e andava al mare: impiegata del tribunale condannata a tre anni

Una “furbetta del cartellino” condannata per truffa allo Stato a tre anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Questa la sentenza nei confronti di un’impiegata del tribunale di Lucca, una 54enne residente a Viareggio. In molte occasioni invece che rimanere al lavoro era tornata a Viareggio, andando anche in spiaggia, facendo timbrare il cartellino di uscita ai colleghi.
A cura di Susanna Picone
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Tre anni di reclusione e cinque di interdizione dai pubblici uffici. Questa la sentenza emessa nei confronti di una cinquantaquattrenne residente a Viareggio, impiegata della cancelleria penale del tribunale di Lucca, per truffa ai danni dello Stato. Per la donna è invece arrivata l’assoluzione dall’accusa di peculato. In numerose occasioni, a quanto ricostruito, la dipendente aveva timbrato il cartellino in ingresso al mattino a palazzo di giustizia per poi tornare a casa a Viareggio o anche andare in spiaggia. A timbrare l’uscita provvedevano dei colleghi ai quali lei lasciava il badge. In totale la “furbetta del cartellino” avrebbe agito in questo modo per 35 giornate lavorative. I fatti contestati sono avvenuti tra il giugno e il 28 settembre 2015, quando la donna avrebbe appunto ceduto il badge a due colleghi pronti a timbrare al posto suo. Poi qualcuno ha denunciato l’accaduto in Procura.

La donna indagata anche in un altro procedimento – Nel corso delle indagini è quindi emerso che la dipendente, ausiliario giudiziario, effettivamente si trovava a Viareggio o al mare mentre risultava formalmente presente negli uffici giudiziari di Lucca. Ascoltata durante le indagini, lei si è detta estranea alle accuse e pronta a chiarire i fatti contestati. Agli inquirenti che esaminando i tabulati del suo cellulare avevano evidenziato che in orario d’ufficio agganciava le celle di Vareggio e della Versilia, aveva obiettato di averlo ceduto qualche volta alla figlia che abita a Viareggio, una versione che però non è stata ritenuta attendibile. Il giudice ha anche trasmesso gli atti alla Procura perché proceda per falsa testimonianza verso due colleghi. E, come ricordano i quotidiani locali, la stessa dipendente del tribunale è anche indagata in un altro procedimento per il danneggiamento dell’auto di un collega che aveva testimoniato al processo contraddicendo la sua versione dei fatti. Le telecamere avrebbero ripreso il suo gesto.

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